meteo

Allerta afa e incendi Il caldo di giugno in testa alle classifiche 

La media delle temperature finora supera i record del 2003 e 2022 

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Il triangolo sì, lo dobbiamo considerare. È quello i cui vertici sono Palermo, Catania e Foggia: se per almeno cinque giorni consecutivi le temperature massime sono superiori (di almeno cinque gradi) alla media del periodo, allora siamo ufficialmente nel pieno di un’ondata di calore. Ma forse l’Organizzazione meteorologica mondiale Omm, costola dell’Onu, dovrebbe aggiornare la regola: perché quei cinque gradi in più, in giugno, li abbiamo avuti tante volte e tanto a lungo in questo avvio d’estate “alla griglia”: quella sulla quale ci troviamo da quando ancora era primavera. E per almeno i prossimi dieci giorni non c’è da stare allegri: si suda, si vaga come spettri dalle gambe molli sotto tempeste di sole rovente. Questo in tutta l’Italia, Sardegna compresa, tranne che in quota nel settore alpino.

Schizzano le massime

“Clima rovente”, e non si fa per dire: come fa notare Alessandro Gallo, meteorologo ex Aeronautica militare e ora di Meteonetwork, giugno aspira al nuovo record come mese più caldo degli ultimi decenni, nei quali avevano spiccato il 2003 e il 2022. E i dati di ieri alle 14 sono un timbro di ufficialità: 39 gradi a Ottana, 38 a Barumini, 33 a Cagliari. La superficie del Mar Tirreno Centrale è a 27,6 gradi (in Ogliastra), appena 0,2 in meno nel Golfo di Cagliari e 27,2 nel Mare di Sardegna. Gallo sospira: «Se l’obiettivo è limitare il riscaldamento globale entro i due gradi rispetto all’era preindustriale, siamo fuori strada». D’altra parte, proprio il riscaldamento globale ha modificato l’equilibrio del pianeta: «L’anticiclone delle Azzorre in passato portava estati non torride da ovest verso est, invece ora l’aria bollente subtropicale africana viaggia da sud verso nord». E quel nord siamo noi. Ne consegue, dati alla mano, il riscaldamento di mari e oceani e, quindi la tropicalizzazione, come testimonia l’arrivo di specie ittiche che, le nostre latitudini, nemmeno pensavano di frequentarle

Protezione civile

Nessuno s’illuda: il clima, rovente è e rovente resterà per almeno dieci giorni: non a caso la Protezione civile ha diramato un comunicato di allerta meteo che riguarda oggi e domani, in cui parla di temperature massime localmente sopra i 40-41 gradi, con minime diffusamente superiori ai 20. Ne consegue, per quanto riguarda gli incendi boschivi, un codice arancione di pericolosità alta in Anglona-Sassarese-Nurra, nell’Oristanese e nella direttrice Cagliari-Oristano, cioè il Campidano. Nell’area del Mediterraneo - un grande bacino chiuso - la situazione non è esattamente spassosa: «Il riscaldamento del mare non solo in superficie sta provocando gravi danni agli ecosistemi marini, come fa notare l’Enea», dice Gallo, citando appunto i dati dell’Agenzia nazionale per l’energia e lo sviluppo sostenibile. Nel frattempo, in assenza di contromisure, la corsa alla tropicalizzazione non si arresta, anzi.

Le previsioni

A questo punto, neanche le previsioni meteo possono darci conforto. Il meteorologo cagliaritano parla di una debole bassa pressione tra martedì e mercoledì con locali rovesci o temporali sul settore centrale della Sardegna, con qualche possibilità di sconfinare nel Cagliaritano. I venti restano una brezza poco confortante, a metà settimana saranno da maestrale ma il termometro a malapena se ne accorgerà. «Per una diminuzione delle temperature massime», avverte Gallo, «c’è da aspettare il periodo tra il 7 e il 10 luglio quando il maestrale, se la tendenza attuale non si modificherà, soffierà moderato sull’Isola, stavolta rinfrescandola un po’». Ma si soffrirà per tutta l’estate: «I modelli matematici a lunga scadenza, e quindi basati sulla probabilità, annunciano un aumento delle massime nell’Isola di circa mezzo grado».

Stiamo freschi. Anzi, a dire il vero proprio no.

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