Agricoltura, Affari generali, Sanità e non solo. Alessandra Todde si prepara ad archiviare, forse oggi stesso, il caso Progressisti con la nomina in Giunta di Francesco Agus al posto di Gian Franco Satta, e intanto spunta una nuova grana che rischia di agitare gli animi in vista del rimpasto generale, quello previsto dopo il via libera alla Finanziaria 2026. Con l’ingresso nell’Assemblea sarda del sindaco di Ittiri Antonio Sau al posto di Antonio Spano, i consiglieri della sinistra dem, quindi riferibili alla segretaria nazionale Elly Schlein, diventano due (l’altra è Camilla Soru). Quanto basta perché nelle trattative il Pd possa avanzare la richiesta di un quarto assessorato riferibile alla sinistra.
Il bivio
In realtà lo chiedeva anche prima, poi era sembrato che potesse rinunciarvi a patto di acquisire un controllo importante nella governance delle aziende sanitarie. Ora – in questa nuova fase in cui lo spettro della decadenza non fa più paura – il Pd vuole tutto quello che ritiene gli spetti. Se questo sarà il punto di caduta – quarta casella e negoziati per una spartizione intelligente dei posti che contano nella sanità – allora la presidente della Regione avrà un alleato che la sosterrà con forza nel prosieguo della legislatura e che sponsorizzerà la sua ricandidatura alle prossime regionali. In caso contrario, si aprirebbe un periodo di alti e bassi. Quindi, la governatrice ha un bivio davanti a sé: dar retta ai partiti già accontentati con i commissari o guardare lontano.
La sanità
Il Pd controlla già gli assessorati al Bilancio (con Giuseppe Meloni, vicepresidente della Regione), all’Industria (con Emanuele Cani) e all’Ambiente (con Rosanna Laconi). Il quarto potrebbe essere il Personale, oggi in capo da Marielena Motzo che alcuni considerano in uscita per ragioni legate a rapporti non più idilliaci con Uniti con Todde, sua forza politica di riferimento. Di certo non è un obiettivo la Sanità, assessorato che resterà nell’orbita del Movimento Cinquestelle. Anche se, verosimilmente, dopo la manovra non sarà più Armando Bartolazzi a guidarlo. E di certo non sarà Desirè Manca: l’ipotesi di un suo passaggio dal Lavoro è stata già bollata come «non realistica» dalla stessa presidente della Regione che, in realtà, avrebbe in mente qualcun altro, ma sul nome, al momento, esiste il massimo riserbo.
Le Asl
La fase della verifica potrebbe coincidere con la nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie. «La procedura selettiva è ancora in itinere», ha spiegato l’assessore Bartolazzi, e per questo i commissari straordinari in scadenza oggi sono stati prorogati fino alla chiusura di questi iter, e comunque per non più di sei mesi. Quindi gennaio potrebbe essere il mese giusto. In questa partita, sempre il Pd (che non ha indicato nemmeno uno dei dodici commissari delle otto Asl, delle due AoU, del Brotzu e dell’Areus) punta a estendere la sua influenza su almeno quattro aziende, comprese le due più importanti, cioè le Asl di Cagliari e Sassari.
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