Strade di sangue

Il dramma del vigile del fuoco: «Quello nell’auto è mio figlio» 

Inutili i soccorsi per Omar Masia, 25 anni, di Calangianus 

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Un salto nel buio e poi il volo mortale sui massi da un’altezza di dieci metri. Lo schianto della Bmw sul greto del torrente Fundu di Monti è risuonato nella notte, tra le poche case di Baldu. Due ragazzi escono dalla macchina capovolta, schiacciata, sono coperti di sangue, risalgono sul ponte e chiedono aiuto. È passata da poco l’una di notte e i feriti raggiungono una villetta, la strada è quella che collega Tempio alla campagna disseminata di stazzi sino alla casa che fu di Fabrizio De Andrè. Omar Masia, 25 anni, di Calangianus, elettricista, è l’unico dei cinque amici sull’auto a non muoversi. La Bmw girando su stessa si è schiantata su un masso, accartocciandosi paurosamente in un lato. Omar ha il corpo integro, ma il colpo che ha subito alla testa è stato violentissimo. Il personale del 118 tenta disperatamente di rianimare il giovane, 50 minuti di tentativi inutili. Omar Masia muore sotto il ponte di Fundu di Monti e tra le persone che sono arrivate sulla strada per salvargli la vita c’è anche un vigile del fuoco che si dispera e piange: è Massimiliano Masia, il padre del ragazzo. Una scena che nessuno dimenticherà, i colleghi, i Carabinieri arrivati a Baldu, i medici del 118 sono scioccati e commossi. Massimiliano è sul posto e ha scelto di esserci pur sapendo che in quella macchina volata dal ponte c’era anche suo figlio.

Il nome alla radio

La richiesta di aiuto era partita dalla casa di Violante Dibeltulu, un edificio a pochi metri dal ponte della tragedia, e ha messo in moto la macchina dei soccorsi. Massimiliano Masia, Vigile del Fuoco come lo era stato il padre, è nel turno A e sale la notte di sabato sale sull’autopompa come aveva fatto cento altre volte. Mentre il mezzo si avvia dalla caserma di Tempio alle campagne di Baldu, la radio di bordo gracchia i nomi delle persone che hanno bisogno di soccorsi e Massimiliano sente il nome di Omar, dice ai colleghi: «Ma questo è mio figlio». Quando la squadra del Distaccamento di Tempio arriva sul posto, Massimiliano Masia scende insieme ai colleghi sul greto del torrente e li capisce che Omar è dentro la Bmw ed è la persona che sta malissimo. L’uomo dopo vivrà da vicino il tentativo purtroppo inutile di salvare il ragazzo. Vedrà e vivrà tutto, ogni istante della tragedia. Mentre i colleghi e medici del 118 soccorrono anche gli altri quattro giovani, tutti grossomodo coetanei della vittima, che in ospedale a Olbia saranno dichiarati fuori pericolo. Il ragazzo muore vicino al padre, il ponte di Baldu ora sarà sempre il posto di Massimiliano e Omar.

Le indagini

I rilievi dell’incidente sono stati affidati ai carabinieri del Nucleo Radiomobile di Tempio che hanno segnalato alla Procura il ragazzo alla guida della Bmw. Il giovane è risultato positivo all’alcol test con un indice molto basso ma comunque fuori dalla soglia tollerata. La contestazione è omicidio stradale. I cinque ragazzi stavano rientrando da una festa di laurea. Il pm ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima. Oggi saranno effettuati accertamenti sul ponte del torrente Fundu di Monti e sulle barriere di protezione, completamente arrugginite e fragili. La strada è del Comune di Tempio.

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