Kiev. Sabato un «attacco combinato su vasta scala» dei russi ha squarciato la notte ucraina: oltre 500 droni e missili lanciati su diverse regioni del Paese, inclusa Kiev e quella occidentale di Leopoli, che hanno spinto la Polonia a far alzare in volo i suoi caccia per monitorare i confini. È un nuovo record per intensità di attacco, che ha costretto le difese antiaeree di Kiev agli straordinari: l’aeronautica ha riferito di 477 droni e 60 missili di vario tipo lanciati dai bombardieri russi. Quasi tutti i droni e 39 missili sarebbero stati intercettati, mentre quelli che sono riusciti a sfondare hanno abbattuto un caccia F-16 uccidendo il pilota e ferito diversi civili a terra. La maggior parte (11, tra cui due bambini) nella regione centrale di Cherkasy, ma anche a Ivano-Frankivsk nell’ovest. Un uomo è rimasto ucciso a bordo di un’auto a Kharkiv. Secondo l’esercito russo invece sono stati colpiti soltanto siti del complesso militare-industriale ucraino e raffinerie di petrolio.
Sul terreno, un’avanzata al confine tra le regioni di Donetsk e Dnipropetrovsk ha portato alla conquista di due centri urbani. Va meglio invece il contenimento dell’Armata di Putin nella regione nord-orientale di Sumy. Con le sue forze armate in difficoltà, Zelensky ha preso una decisione controversa, che ora dovrà essere ratificata dal parlamento: ritirare il Paese dalla Convenzione di Ottawa, che vieta ai firmatari (160 Paesi, ma non Usa e Russia) di acquisire, produrre o utilizzare mine antiuomo. Ordigni che secondo le organizzazioni umanitarie mettono a rischio i civili, rimanendo inesplose sottoterra per lungo tempo. Un passo analogo era stato già fatto nei mesi scorsi da Polonia, Finlandia, Lituania, Lettonia ed Estonia, tutti confinanti con la Russia. E il leader ucraino ha rinnovato la richiesta a Donald Trump di acquistare nuovi sistemi Patriot. Dalla Casa Bianca tuttavia non è ancora arrivata una risposta. Washington nel frattempo tiene aperti i canali con Mosca. Il direttore dell’intelligence estera russa Sergei Naryshkin ha reso noto di aver parlato per la seconda volta in tre mesi con il capo della Cia John Ratcliffe. Ma Trump vuole indurre Putin a trattare la pace e ha esortato i repubblicani a «muoversi» sull’approvazione della legge che autorizzerebbe nuove sanzioni. E lo spettro di nuove ritorsioni economiche agita Mosca. «Vuole sconfiggerci strategicamente usando l’Ucraina come ariete ma non ci riuscirà», è l’avvertimento del ministro degli Esteri Serghiei Lavrov. E «più gravi saranno le misure, più seria sarà la nostra risposta», gli ha fatto eco il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, nei giorni in cui l’Ue ha rinnovato di altri sei mesi tutte le restrizioni in vigore, mentre è in cantiere un 18esimo pacchetto.
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