Editoria

Il Foglio ritorna nelle edicole sarde per tutta l’estate 

Da domani c’è una voce in più Il direttore Cerasa: «Un onore» 

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Una delle tracce degli esami di maturità partiva da un articolo di un quotidiano, un commento sul significato della parola “rispetto”, del giornalista di Avvenire Riccardo Maccioni. È stato un modo per ribadire, davanti ai nativi digitali, quanto i giornali possano avere un ruolo determinante per la crescita culturale delle persone e delle comunità. Tanti studenti hanno affrontato quel tema, nato da una riflessione sulla carta stampata. “L'unica difesa contro il mondo è conoscerlo bene”, sosteneva John Locke, e il mondo si può conoscere meglio attraverso la lettura dei quotidiani. E per accrescere la pluralità delle voci della comunicazione, nelle edicole dell’Isola, a partire da domani e per tutto il periodo estivo, in abbinamento facoltativo con L’Unione Sarda, torna Il Foglio. Prevista la possibilità di acquistare i due giornali in accoppiata a prezzo scontato.

Il contributo

«Speriamo - spiega il direttore Claudio Cerasa - di offrire un contributo prezioso. Siamo molto orgogliosi di tornare nelle edicole della Sardegna per tutto il periodo estivo e di fare questa alleanza con L’Unione Sarda. Penso sia utile far capire qualcosa in più del mondo che cambia attraverso articoli che hanno un taglio provocatorio e non ideologico». Cerasa ha preso il testimone dal fondatore Giuliano Ferrara, ancora molto attivo e presente sempre in modo originale e controcorrente sulle pagine del Foglio. «Lasciando la direzione del giornale non ho dato una delega con riserva, ho proposto un lascito pieno a chi deve impadronirsi fino in fondo della propria gioventù, della sua felice inesperienza, della sua baldanza e capacità di errore, che spero robuste come lo furono le mie», scrisse il giorno in cui decise di fare un passo di lato. Il primo numero del Foglio è uscito a Milano il 30 gennaio del 1996. In edicola cinque giorni alla settimana (dal martedì al sabato), con una foliazione a quattro pagine e un'impaginazione fitta su sei colonne, senza fotografie, ma con ritratti disegnati e vignette di Vincino. Queste le origini.

Le firme

Tutti gli articoli erano rigorosamente anonimi. Solo le rubriche avevano il sigillo della firma di Pierluigi Battista, Sandro Fusina, Andrea Marcenaro, Carlo Rossella Adriano Sofri, Pietrangelo Buttafuoco, Mauro della Porta Raffo. Gli articoli di Ferrara avevano in calce il simbolo dell'elefantino, un marchio di fabbrica. Ancora lui, il fondatore: «Siamo stati dichiaratamente un giornale berlusconiano, con la famiglia nella proprietà, ma ci siamo presi la libertà di criticare Silvio Berlusconi, di litigarci, di coniare il nomignolo Cav. Non siamo mai stati un house organ».

Il ritorno nell’Isola

Claudio Cerasa, felice del ritorno in Sardegna, sottolinea che «bisogna offrire ai lettori strumenti per informarsi e per formarsi in modo ordinato perché, nel caos in cui siamo immersi, con tante notizie non verificate e speculazioni, l’informazione di qualità rappresenta un buon servizio non solo per i lettori ma anche per il Paese». Una voce in più per capire quello che succede attorno a noi e le tensioni che attraversano il pianeta. La guerra non è più un incubo, ma una drammatica realtà: «Il grande tema – afferma Cerasa – è riuscire a rinsaldare il rapporto tra Stati Uniti ed Europa. Credo che sia l’unico modo per difendere le democrazie aggredite e arrivare finalmente a una pace in Ucraina e in Medio Oriente».

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