Un tempo si estraeva l’argento in gran quantità nelle miniere di Sinnai-Burcei e di San Vito in particolare. Paesi uniti proprio da questi siti con una strada sterrata che oggi tutti chiamano “La via dell’argento”. E allora perché non recuperare le splendide testimonianze di quei tempi, quelle miniere che davano lavoro a uomini e donne? C’è la storia del territorio lungo il percorso di una cinquantina di chilometri che univa le miniere; un patrimonio culturale e ambientale che Emiliano Franciosi, residente a Sinnai, ha contribuito a far conoscere anche attraverso la sua opera. Lui è l’autore di un docufilm, presentato a Sinnai a novembre, e che sarà di nuovo al centro di altre due serate: l’8 gennaio a Burcei e un’altra data da definire a San Vito. Un documento straordinario, ricco di fascino e di particolari che si propone rilanciare turisticamente il territorio. Magari con un cammino del Sarrabus, dopo il successo del Cammino di Santa Barbara, nell’area mineraria del Sulcis. «Un nuovo Cammino nei territori di Sinnai, Burcei e San Vito», dice Emiliano Franciosi.
«Un percorso che si snoda lungo una bellissima porzione di territorio, spesso aspra e desolata, dove tra l’Ottocento e il Novecento la miniera dell’argento e l’uomo hanno lasciato un segno tangibile. Un passato straordinario che ha portato lavoro e ricchezza che non può essere dimenticato». ( ant. ser. )
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