Il caso

La recita di Natale? C’è poco spazio, solo un genitore per bimbo 

Aule troppo piccole alla materna, insorgono le famiglie di Narcao 

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Gli spazi nelle aule sono troppo piccoli e il dirigente scolastico prende una decisione salomonica in nome della sicurezza: alla recita dei bimbi della scuola dell’infanzia di Narcao potrà assistere soltanto un genitore per famiglia. Una scelta che fa esplodere il malcontento: «Si lede il diritto alla genitorialità – scrivono in un’accorata lettera i genitori – questa decisione mette i piccoli nella difficile condizione di dover scegliere chi dei due genitori potrà assistere a un momento importante della loro vita».

Il problema
Ogni classe, due in tutto, conta 16 bambini ma i genitori precisano che «per la prima recita il problema riguarda dodici bambini per i quali vorrebbero partecipare dodici mamme e dieci papà. Per la seconda classe i piccoli protagonisti della recita natalizia, che si svolgerà in un giorno differente dalla prima, sarebbero quattordici e vorrebbero assistere quattordici mamme e sette papà». Ma la richiesta, per quanto i numeri siano davvero piccoli, non può essere soddisfatta. La circolare del dirigente Paolo Meloni, che guida l’istituto comprensivo che ha la sede principale a Santadi, arrivata dopo un confronto con i responsabili della sicurezza è, infatti, netta: «La decisione è stata presa per via della ridottissima capienza dei locali della scuola materna di Narcao – spiega il dirigente – le due sezioni e l’aula comune sono ampie 36 metri quadrati ciascuna consentendo, visto anche l’ingombro degli arredi, una capienza massima di 20 persone. Ma anche se le aule fossero più capienti, le porte non risponderebbero comunque ai requisiti di sicurezza in relazione al rischio incendi, quindi la decisione è inderogabile. Abbiamo proposto soluzioni alternative, come ad esempio quella di replicare più volte la recita, ma sono state respinte».

La protesta

I piccoli alunni da settimane si esercitano con canzoni e filastrocche, con mamme, papà che non vedevano l’ora di incoraggiarli, commuoversi e applaudirli tutti insieme sino alla foto ricordo finale («come è sempre avvenuto in passato», dicono). Ecco perché non ci stanno e contestano anche le modalità con cui la decisione è stata presa: «Non ci è stato concesso un colloquio diretto con il dirigente scolastico per discutere alternative o soluzioni condivise. Le nostre domande vengono rimandate alle insegnanti, che non hanno potere decisionale. Il dialogo con chi prende le decisioni è stato impossibile. Non chiediamo privilegi – aggiungono – ma solo che entrambi i genitori possano assistere a un momento che per gli alunni ha un valore emotivo importantissimo. I bambini non devono trovarsi a scegliere chi dei due genitori li vedrà esibirsi. Non è una questione di sicurezza: è una questione di sensibilità e buon senso».

Le alternative
La proposta di un eventuale trasferimento in bus alla scuola di Santadi «non è più percorribile – spiega il dirigente - perché, ammesso che si trovi lo scuolabus comunale disponibile, andava organizzato con maggiore anticipo visto che alla scuola di Santadi fanno riferimento numerosi plessi. Purtroppo – aggiunge – quanto fatto in passato non può essere utilizzato come motivo di replicare eventuali rischi». Impercorribili anche eventuali trasferte in altre sedi in paese: «Parliamo di bambini dai due ai cinque anni – dice una mamma – hanno fatto le prove a scuola, si disorienterebbero». Le famiglie, ora che il tempo stringe visto che mancano pochi giorni alla recita, chiedono «che la scuola rivaluti la decisione, alla luce delle normative più recenti che permettono valutazioni più flessibili della capienza e della sicurezza, e soprattutto chiedono l’apertura di un tavolo di confronto. Non siamo un ostacolo: siamo parte della comunità educativa. Vogliamo che la nostra voce non venga ignorata, non per polemica, ma per difendere il diritto dei bambini a vivere il Natale con tutta la loro famiglia presente».

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