È un vero e proprio giallo quello del cardinale keniano, John Njue, uno dei due porporati che, per problemi di salute, non entrerà oggi nella Cappella Sistina. Il cardinale africano ieri a sorpresa ha rilasciato un’intervista a un giornale locale per lamentare l’esclusione dal conclave. A stretto giro è arrivata la smentita prima della conferenza episcopale keniana poi dello stesso Vaticano. Njue aveva fatto parlare di sé anche nei mesi scorsi perché aveva ritoccato la sua età al ribasso. Una comunicazione che di fatto sulla carta lo rendeva da non elettore a elettore. Secondo l’annuario pontificio oggi infatti ha meno di 80 anni anche se in precedenza aveva comunicato una data di nascita antecedente. Una vicenda, questa, che lo accomuna a un altro cardinale elettore, Philippe Nakellentuba Ouédraogo del Burkina Faso, anche lui tra gli elettori dopo un cambio della data di nascita. Nessuno scandalo comunque perché non in tutto il mondo gli uffici dell’anagrafe hanno lo stesso rigore. E dunque, di fronte a un nuovo documento ufficiale, la data di nascita può essere rivista. Tornando al caso Njue, comunque si era saputo che non sarebbe entrato in conclave per motivi di salute. «Sinceramente non so perché sono stato escluso dal conclave, non capisco il motivo», ha dichiarato il cardinale keniano al quotidiano Daily Nation, smentendo le voci che lo davano in precarie condizioni di salute. Dall’Africa la prima smentita: l’arcivescovo di Nairobi Philip Anyolo ha spiegato che Njue è stato ufficialmente invitato tramite la Nunziatura Apostolica in Kenya, ma le sue condizioni di salute non gli permetterebbero il viaggio.
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