Oggi è la Giornata mondiale della Fisioterapia, e anche quest’anno viene rilanciata la campagna “Il movimento che non si ferma”: una serie di azioni sui territori, proposte dall’Ordine dei Fisioterapisti della Sardegna Centrale (che opera nelle province di Cagliari, Nuoro, Oristano, Ogliastra, Medio Campidano e Sulcis Iglesiente).
«La Giornata mondiale ci fa capire quanto sia importante il ruolo dei fisioterapisti, soprattutto in una regione come la nostra, che si colloca tra le principali “zone blu” del pianeta», sottolinea il presidente di Ofi Sardegna Centrale, Gino Sedda. «Ecco perché è auspicabile una sempre più intensa e proficua collaborazione tra l’Ordine e le istituzioni preposte a vario titolo a tutelare la salute dei cittadini. Per prevenire e mitigare il fenomeno delle cadute e gestire le fragilità, è centrale il ruolo del fisioterapista che deve intervenire anche nel miglioramento dell’autonomia e della qualità della vita delle nostre comunità. Proprio sulla prevenzione delle cadute è fondamentale l’esercizio terapeutico, che assicura un migliore equilibrio e una maggiore forza e flessibilità muscolare e articolare».
Il 24,3% della popolazione (oltre 14 milioni di persone in Italia) ha più di 65 anni e nel 2050 raggiungerà quota 33,3% (circa 19,7 milioni). L’invecchiamento della popolazione della Sardegna è notevolmente più alto rispetto alla media nazionale: gli ultra 65enni raggiungono il 27%, circa 421mila su un totale di un milione e 570mila residenti. La proiezione sul 2050 vedrà la Sardegna tra le realtà più vecchie d’Italia, con quasi il 40% degli abitanti over 65.
Il fisioterapista può predisporre programmi di attività per le persone anziane al fine di mantenersi il più possibile attive, adattando l’intensità degli esercizi psico-fisici al proprio livello di mobilità articolare. Anche piccoli gesti quotidiani, come una camminata, hanno un impatto profondo sulla salute fisica e mentale, e rappresentano un potente fattore protettivo contro le malattie cardiovascolari. Una recente pubblicazione su The Lancet evidenzia che bastano 2mila passi al giorno per ridurre del 36% la mortalità, con benefici crescenti raggiunti i 7mila passi e oltre, fino ai 10mila passi al giorno, che si confermano un vero elisir di lunga vita.
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