Dall’Ucraina a Israele, dall’Ue all’America Latina, un coro di congratulazioni intrise di fiducia e apertura al dialogo unisce i leader del mondo di fronte al nuovo Papa, che parla di pace appena si affaccia a San Pietro.
I contendenti
Non è un caso, forse, che tra i primi ad accogliere il nuovo pontefice ci siano due leader in guerra da oltre tre anni, Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin. «L’Ucraina apprezza profondamente la posizione coerente della Santa Sede. Auspichiamo il continuo sostegno morale e spirituale del Vaticano agli sforzi dell’Ucraina per ripristinare la giustizia e raggiungere una pace duratura», twitta il primo. E il secondo si dice «fiducioso che il dialogo costruttivo e l’interazione instaurati tra Russia e Vaticano continueranno a svilupparsi sulla base dei valori cristiani che ci uniscono. E Viktor Orban vede in Prevost «una nuova speranza». «Siamo ansiosi di migliorare le relazioni tra Israele e la Santa Sede e di rafforzare l’amicizia tra ebrei e cristiani in Terra Santa e nel mondo», è il messaggio che arriva dal presidente di Israele Isaac Herzog, mentre il premier Benyamin Netanyahu si limita ad augurare successo al «primo papa degli Stati Uniti», mentre con un chiaro riferimento a Gaza il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Abdullah Bin Zayed Al Nahyan, si augura che il nuovo Papa «promuova il dialogo tra diverse religioni e la coesistenza tra le persone di diverse fedi».
L’Ue e la «gentilezza»
«L’Ue è pronta a lavorare a stretto contatto con la Santa Sede per affrontare le sfide globali e alimentare uno spirito di solidarietà, rispetto e gentilezza», è la dichiarazione congiunta di Ursula von der Leyen e Antonio Costa. Mentre Emmanuel Macron, nell’ottantesimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale, scrive: «In questo 8 maggio questo nuovo pontificato sia portatore di pace e speranza». E Dina Boluarte, presidente del Perù dove Prevost è stato a lungo missionario e vescovo, perla di «storica elezione» e del Papa dice: «Ha seminato speranza, camminato accanto ai più bisognosi e condiviso le gioie del nostro popolo». Molto più politico il messaggio del presidente colombiano Gustavo Petro sul pontefice con antenati sudamericani, spagnoli e francesi: «Spero che sia il grande leader dei popoli migranti in tutto il mondo e spero che sostenga i nostri fratelli e sorelle migranti latinoamericani, oggi umiliati negli Stati Uniti».
Rapporti solidi
Pioggia di felicitazioni istituzionali dall’Italia. Nella lettera di Mattarella si ribadisce l’impegno dell’Italia «a perseguire sempre più solidi rapporti con la Santa Sede per continuare a promuovere una visione del mondo e della convivenza tra i popoli fondata sulla pace, sulla garanzia dei diritti inviolabili e della dignità e la libertà per tutte le persone». Giorgia Meloni, assicurando il proprio «affetto filiale», sottolinea che «l’Italia ha un legame indissolubile col Vicario di Cristo». Auguri a Prevost dal presidente della Camera Lorenzo Fontana e del Senato Ignazio La Russa. Matteo Salvini è «emozionato e commosso», Giuseppe Conte definisce « chiare, coraggiose» le parole sulle pace, Elly Schlein fa gli auguri al nuovo Papa «che ha scelto come prime parole quelle della speranza di pace per i popoli di tutto il mondo».
Interprete delle speranze
Dalla Sardegna gli auguri della presidente Alessandra Todde: «Ci uniamo idealmente al Santo Padre, con la speranza che da Roma si levi una voce di pace capace di attraversare i confini e parlare al mondo intero».
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