Su Murdegu, ricorso «improcedibile». Il Tar ha rispedito al mittente la richiesta di indennizzo presentata dalla società Grv Wind Sardegna 7 che avrebbe voluto piantare sette pale ciclopiche sulle colline della Marmilla – a poca distanza dal sito Unesco Su Nuraxi di Barumini e dal nuraghe Genna Maria di Villanovaforru – tutte da installare nel comune di Villanovafranca ma con un cavidotto che avrebbe attraversato anche i territori di Furtei, Sanluri e Villamar.
La bocciatura
Il 9 aprile scorso il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha silurato il progetto del parco eolico in questione considerandolo troppo impattante, ma nell’attesa della decisione del Mase, la GRV Sardegna 7 si era rivolta ai giudici amministrativi lamentando ritardi e chiedendo un rimborso. Nulla da fare. Il Tar pochi giorni fa ha depositato la sentenza (non definitiva) adducendo più di una ragione, a cominciare dal fatto che nel frattempo il pronunciamento del Ministero è arrivato davvero (ed è contrario alla realizzazione del parco) e, dunque, scrivono i giudici «debba senz’altro essere dichiarata l’improcedibilità del ricorso avverso il silenzio, essendo intervenuto il provvedimento espresso di riscontro all’istanza del ricorrente». Non solo, il Tar dispone «la conversione del rito in ordinario per la trattazione della domanda sia di risarcimento del danno da ritardo e sia di rimborso del cinquanta per cento dei diritti di istruttoria», si legge nel testo del dispositivo.
Il Comune
«In questo caso specifico non ci siamo costituti in giudizio – spiega il sindaco di Villanovafranca Matteo Castangia – solamente perché il ricorso presentato dalla società Grv Wind Sardegna 7 si riferiva a un atto estraneo al Comune, la richiesta al Tar era infatti riferita all’iter ministeriale. Sia chiaro: questo non sposta la posizione dell’amministrazione comunale che resta totalmente contraria all’installazione di impianti fotovoltaici ed eolici nei nostri territori».
Il progetto
Si tratta, dunque, del secondo verdetto in meno di un mese per i promotori dell’impianto Su Murdegu che il Ministero dell’Ambiente e quello della Cultura hanno bocciato perché troppo impattante su un territorio unico dal punto di vista paesaggistico e storico-culturale. La Grv Wind Sardegna 7 prevedeva la realizzazione di un parco eolico dalla potenza di 42 MW, costituito da sette aerogeneratori alti fino a 200 metri con annesso cavidotto che si sarebbe dovuto estendere per circa 12 chilometri. «La Soprintendenza competente nel proprio parere ha verificato il quadro vincolistico dell’area di progetto, ponendo in evidenza come, per gli aspetti archeologici, essa risulti particolarmente ricca di siti di interesse e di beni sottoposti a tutela», si legge negli allegati alla bocciatura del Mase basata sul «parere negativo della Commissione Tecnica Pnrr-Pniec, il parere negativo della Soprintendenza speciale per il Pnrr del Ministero della cultura e la conferma del parere negativo della Soprintendenza speciale per il Pnrr del Ministero della cultura «aggiornato ai sensi della legge regionale recante “Misure urgenti per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile e per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi”».
Ambientalisti
Sulla vicenda è intervenuto anche il Grig, Gruppo di intervento giuridico, che per voce del suo presidente Stefano Deliperi, in una nota scrive: «Stavolta è andata male alla società milanese Grv Wind Sardegna 7 che intendeva realizzare l’ennesima centrale eolica in Marmilla. Il Grig conferma il suo favore verso una transizione energetica che sia veramente utile alla collettività nazionale e non diventi speculazione ai danni del territorio e delle casse pubbliche».
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