Sarà di circa mille persone, la rappresentanza sarda della Cgil che oggi partecipa alla manifestazione nazionale indetta a Roma. Il corteo, intitolato “Democrazia al lavoro”, è stato organizzatoper chiedere l’aumento di salari e pensioni, maggiori investimenti nella sanità e nella scuola, una vera riforma fiscale e per dire no alla precarietà e al riarmo. Interverranno dal palco, verso le 17, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, e il giornalista Sigfrido Ranucci, dopo l’attentato dinamitardo che ha distrutto la sua auto e quella della figlia davanti a casa.
Diversi manifestanti sardi, ieri mattina mentre lasciavano Cagliari, hanno voluto ricordare il significato di questa manifestazione anche per quanto riguarda la realtà sarda: «Nell’Isola sta scomparendo l’industria. Assistiamo ora a un Governo assente rispetto a tutte le vertenze che ci sono in questo territorio e in tutta la Sardegna», tuona Giampiero Manca, segretario della Filctem Cgil di Cagliari.
La segretaria della Camera del lavoro di Cagliari, Simona Fanzecco, aggiunge: «I salari e le pensioni oggi non permettono alle persone di arrivare a fine mese e quindi abbiamo bisogno di ricostruire un’agenda sociale nel nostro Paese che abbia delle priorità».
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