San Michele.

«Costretta a dormire in strada con i miei figli» 

Una 50enne aveva occupato una casa: ieri lo sfratto. «Non so dove andare» 

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«Per non dormire in mezzo a una strada con i miei due figli devo chiedere aiuto a qualche amica che mi ospiti per qualche giorno. Intanto spero che il Comune possa trovare una soluzione, magari nella casa albergo». Quello di una cinquantenne cagliaritana è un grido disperato. Da ieri mattina è senza una casa. Quella in cui viveva da settembre 2022, in via La Somme a San Michele, è stata murata: «L’avevo occupata abusivamente tre anni fa, auto denunciandomi subito. Qualche mese fa sono venuti gli agenti della Polizia Locale per identificarmi. Poi mi è arrivato l’avviso di sfratto». Eseguito ieri mattina, senza alcun problema. «Ho portato via un po’ dei nostri effetti personali anche se per ora non so davvero dove andare a vivere. Dovrò affidarmi a qualche amica».

La storia

Insieme alla cinquantenne, in mezzo a una strada, ci sono anche i due figli di 13 e 15 anni con problemi di apprendimento. «Ho sempre chiesto un aiuto e una sistemazione al Comune», racconta la donna, consolata da due amiche mentre a distanza osserva l’intervento degli operai nella palazzina di via La Somme sotto il controllo delle pattuglie della Polizia Locale. «Ho un lavoro in un’agenzia delle pulizia e guadagno 500 euro al mese. Con questa cifra è impossibile prendere una casa in affitto. Inoltre ci sono i miei due figli. Ho fatto domanda per entrare in graduatoria per un alloggio comunale o di Area: ma niente. In tutto questo tempo cosa avrei potuto fare? Certo occupare è sbagliato e infatti mi sono subito auto denunciata. Ma quando si è disperati non ci sono alternative e non si può dipendere sempre dai familiari. Ora mi ritrovo in strada e non so davvero cosa fare».

L’attesa

Gli appelli della cinquantenne (il giornale non pubblica nome e cognome a tutela dei due figli minorenni) non sono mancati: «Sono andata molte volte negli uffici dell’assessorato ai Servizi Sociali e ho parlato anche con l'assessora Anna Puddu. Dovrei essere in lista, insieme ai miei due ragazzi, per una sistemazione in casa albergo ma non ho idea dei tempi: spero davvero che si possa trovare una sistemazione quanto prima». Una storia purtroppo non isolata: l’amministrazione comunale sta cercando di fare il possibile per affrontare l’emergenza abitativa e venire incontro a famiglie e persone che non possono permettersi una casa o un alloggio. Ma i numeri sono enormi. E da ieri c’è una mamma con i suoi due figli che non sanno dove trascorrere la notte.

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