Comune.

Commissioni, spunta l’ottava 

Due al Pd, la maggioranza ne prevede una in più dei sette assessorati 

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Approvato il bilancio consolidato del Comune di Nuoro, la situazione resta allarmante: un buco da 10 milioni di euro mette subito in difficoltà l’amministrazione guidata da Emiliano Fenu ai sui primi passi. I conti sono ingessati, si spera in un nuovo aiuto dalla Regione, mentre sul piano politico la maggioranza fatica a trovare stabilità. Intanto, arriva la proroga di quattro mesi per i dirigenti, un modo per rinviare il tourn-over invocato da alcune forze di maggioranza ed evitare di alimentare tensioni, mentre spunta l’istituzione di un’ottava commissione consiliare, una in più degli assessori in carica. Scelta per compensare equilibri di maggioranza.

I conti non tornano

La relazione tecnica sugli equilibri di bilancio è impietosa: mancano le risorse e a rischio potrebbero essere perfino i servizi essenziali. Dalla manutenzione delle strade (vedi gli sfalci) agli interventi su scuole e alloggi comunali, fino all’illuminazione pubblica. L’opposizione, con Pierluigi Saiu e Bastianella Buffoni, denuncia: «Il Comune paga molto più di quanto riesca a incassare. È una situazione grave. Chiedere altri fondi alla Regione senza un piano strutturale è come versare acqua in un colabrodo».

Per la seconda volta in pochi anni Nuoro bussa in Regione: nel 2022 un contributo straordinario servì a coprire parte dei debiti fuori bilancio, ma non bastò. Ora si chiede un nuovo intervento. Nel frattempo, per l’opposizione, nessuna strategia è stata presentata dalla nuova amministrazione, e il sindaco, che ha mantenuto la delega al bilancio, non ha ancora illustrato le sue linee programmatiche.

I distinguo

Il sindaco Fenu è stato chiaro nel suo intervento in Consiglio di giovedì, ricordando che la norma impedisce di utilizzare il fondo vincolato da 12 milioni, proprio per il disavanzo, per questo serve un aiuto esterno. L’ex assessore al bilancio Tore Daga parla di «un’amministrazione rimasta involontariamente sepolta dalle macerie di altri», così come il capogruppo del Pd Giovanni Mossa che ha voluto rimarcare il voto favorevole del gruppo «motivato esclusivamente dal senso di responsabilità» prendendo le distanze dalla Giunta passata.

Le commissioni

Oltre a quello economico, c’è da limare l’assetto politico interno: per questo è stato deciso di istituire un’ottava commissione, una in più di quelle previste (cioè una per ogni assessore), votata all’unanimità dalla conferenza dei capigruppo il 29 luglio. Non senza tensioni. Inizialmente a rivendicarla era il M5S, parlando di compensazione, ma il Movimento avrebbe ammesso l’attuale paternità della scelta della governance di È-comune, così Uniti rivendica un ruolo nelle partecipate, in particolare nell’Atp. Per ora si usa lo stesso metodo utilizzato per gli assessorati per individuare le presidenze di commissione: così il bilancio potrebbe andare ai Socialisti, mentre il Pd sarebbe l’unica forza con due presidenze di commissione.

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