Pronto soccorso del Brotzu semi-chiuso ieri sera, per un problema all’impianto elettrico. Alla centrale operativa del 118 è stato chiesto di mandare lì esclusivamente le emergenze di “stretta competenza” dell’ospedale, e di accompagnare il resto dei pazienti negli altri presìdi cittadini, già congestionati, che infatti erano in massima allerta e hanno passato una notte pesante.
Il problema
Ieri, nel più grande ospedale dell’Isola, si è verificato un guasto all’impianto elettrico. Non è chiaro se il problema sia partito da una sala operatoria e poi si sia propagato in altri reparti, oppure se sia stata la pioggia, fatto sta che ci sarebbe stato un blackout e uno stop al normale funzionamento dell’impianto elettrico, che ha avuto ripercussioni al Pronto soccorso, in particolare con l’impossibilità di eseguire esami diagnostici in Radiologia.
Nel pomeriggio, ai direttori delle strutture è stato detto che era necessario fare lavori per ripristinare il sistema. Un’operazione programmata dalle 9 a mezzanotte, con la conseguente interruzione della regolare completa operatività del Pronto soccorso in quelle ore.
«Ci hanno riferito che le urgenze relative ai reparti che abbiamo soltanto noi, sarebbero state prese in carico, naturalmente, ma tutte le altre avrebbero dovuto confluire verso il Policlinico di Monserrato e il Santissima Trinità», racconta un operatore sanitario.
Le ambulanze
Ieri in tarda serata c’erano diverse ambulanze in attesa fuori dal Pronto soccorso del presidio. Dal Centro operativo del 118 hanno fatto sapere che ci sarebbe stata una “cernita”, cosa che comunque avviene anche normalmente, tra persone che potevano essere curate soltanto al Brotzu, per competenza, a causa delle loro patologie o dei loro traumi, e tutti gli altri.
Il monitor
Tutti i Pronto soccorso cagliaritani sono in fortissimo affanno. Nei giorni scorsi, sul tema c’è stata un’analisi del commissario straordinario dell’Aou Vincenzo Serra, che ha parlato di bisogno di salute crescente dovuto al continuo invecchiamento della popolazione, assistenza territoriale carente, chiusura di diversi altri ospedali cittadini, temporanee chiusure di reparti negli ospedali periferici per carenza di organici, tempi d'attesa molto lunghi sulle visite ambulatoriali. Il risultato, drammatico, è che tutto si riversa sui Pronto soccorso, una quantità di gente abnorme, impossibile da assistere da medici sempre più in difficoltà.
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