Il primo anno della tassa di soggiorno in città porterà nelle casse comunali almeno 250mila euro, al di là delle previsioni. Questa la stima sulla base dei primi dati ufficiali relativi al solo mese di giugno: circa 18mila turisti che hanno soggiornato in città e oltre 50mila euro incassati che sono stati reinvestiti per finanziare due eventi sportivi: i campionati nazionali assoluti di ginnastica artistica e i mondiali di kite surf. Un primo bilancio - positivo - per l’imposta introdotta quest’anno dalla Giunta Milia, in attesa di conoscere i numeri definitivi di presenze e risorse introitate a fine ottobre.
Il test
Un primo test che quest’anno si concentra in cinque mesi - da giugno a ottobre - anziché otto (da marzo a ottobre) come deciso dal Comune in accordo con gli operatori del settore e i rappresentanti della categoria alberghiera ed extralberghiera. A giugno in città ci sono stati oltre 70mila pernottamenti, con una media di 3,4 giorni di permanenza. Trend in aumento nei mesi di luglio e agosto, con una previsione di incasso che, appunto, dovrebbe superare i 250mila euro. Sull’imposta di soggiorno, ma non solo, si è parlato nel convegno “Turismo e trasformazione sostenibile”, coordinato sabato dal presidente dall’Associazione turistica di Quartu Roberto Matta, che ha richiamato in città esponenti regionali - l’assessora ai Trasporti Barbara Manca, Carla Medau per l’assessorato al Turismo - esperti del settore, Fausto Mura per Federalberghi Sud Sardegna, il docente universitario di Marketing turistico Giuseppe Melis, sino al presidente della Pro Loco Stefano Lai.
Destagionalizzare
La missione del Comune è fare di Quartu una destinazione turistica tutto l’anno. «Non vogliamo badare solamente ai numeri, ma anche e soprattutto alla qualità del turismo sostenibile, quindi attento a un futuro che sia capace di trovare il giusto equilibrio tra le esigenze della cittadinanza e gli interessi dei turisti», le parole del sindaco Graziano Milia. «Occorre quindi avere il coraggio di costruire un percorso che parta dalla città. D’altronde l’attrattività di un luogo è determinata dalle bellezze naturali, ma anche dalla capacità di accoglienza delle persone che in quel luogo vivono. Ecco perché si rende necessario puntare a raggiungere quell'obiettivo di sostenibilità. Dobbiamo essere una città e una destinazione appetibile non solo per quello che abbiamo, ma anche per chi ci vive e per quello che fanno quelli che ci abitano».
La carta identitaria
A conclusione l’intervento del vicesindaco con delega al Turismo Tore Sanna: «Abbiamo l’ambizione di non limitarci ad essere meramente territorio di passaggio. Siamo convinti che la città, con tutte le sue ricchezze, ambientali, gastronomiche, identitarie, possa essere un punto di arrivo, cioè una destinazione».
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