Le compensazioni degli svantaggi insulari sono già una realtà in Corsica, nelle Baleari e alle Canarie, dove ai dipendenti pubblici è riconosciuta una «indennità di residenza» nelle isole, variabile a seconda della funzione e del ruolo, e per il solo fatto di abitare lontano dal continente. Si chiama «indemnité de résidence» nel primo caso, «indemnización por residencia» negli altri due, ma il concetto è identico.

«A seconda dei ruoli ricoperti nella pubblica amministrazione ci sono diverse indennità», spiega Isabel Vera, nata nelle Canarie e da 25 anni in Sardegna, dove con la sua associazione Eurinsula si occupa proprio di progetti per creare una rete tra i territori insulari europei. «Anche grazie a questi provvedimenti, che compensano gli svantaggi di vivere su un'isola, la popolazione è aumentata nel corso degli anni. La Sardegna invece segue la tendenza inversa».

Dalle Baleari alle Canarie, lo Stato spagnolo riconosce ai dipendenti pubblici un'indennità aggiuntiva variabile a seconda dell'impiego. Un funzionario di prima fascia riceve un compenso di circa 200 euro in più al mese. Una misura molto simile è in vigore dal 1985 in Corsica, dove magistrati, soldati, insegnanti e tutti i dipendenti pubblici residenti nell'isola francese hanno diritto a un'indennità aggiuntiva pari al 3% dello stipendio base.

Alle stesse categorie di lavoratori è riconosciuta una indennità per le spese di trasporto, che varia da 1.076 a 1.206 euro all'anno a seconda della composizione del nucleo familiare. In Spagna non esiste un contributo fisso da sommare agli stipendi, ma tutti i cittadini residenti nelle isole hanno diritto a uno sconto del 75% sui biglietti di aerei e navi per qualsiasi destinazione nazionale.

«E i finanziamenti sono garantiti dallo Stato centrale», ricorda Isabel Vera. Insomma: nelle altre regioni insulari d'Europa esistono già dei sistemi di compensazione degli svantaggi insulari, e vanno direttamente agli abitanti. Certo, l'indennità di residenza è riconosciuta solo ai dipendenti pubblici, ma in Corsica da tempo è aperto il dibattito sulla possibile estensione delle indennità legate alla residenza anche ad alcune categorie di lavoratori del settore privato.

Michele Ruffi

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