“Benvenuti a casa”. Quando si riceve una brochure di Quattroemme Costruzioni, azienda fondata nel 2011 da Marco Mura, è questa la frase che si legge in copertina. Non un semplice slogan, ma una filosofia aziendale che si applica in tutti gli ambiti. La “casa” di Quattroemme è quella che si andrà a costruire o ristrutturare dopo averla pensata e immaginata insieme ai clienti, ma è anche l’azienda stessa, un gruppo di 25 persone unite da un unico obiettivo.

E non è un caso che si è conclusa proprio con questa frase la convention aziendale organizzata da Quattroemme il 18 giugno scorso. Una giornata insieme nella magnifica location di Is Morus Relais, a Santa Margherita di Pula in cui dopo oltre 10 anni di attività l’azienda si è fermata per guardarsi negli occhi, ammirarsi e celebrarsi a vicenda. Tutti insieme: titolari, dipendenti, collaboratori e famiglie, compresi i bambini.

Dopo una colazione di benvenuto ognuno ha preso il suo badge. Nessun ruolo specificato, solo il nome della persona. E mentre i bambini si divertivano con gli animatori tra giochi gonfiabili e spettacoli di magia, la famiglia di QuattroEmme si è riunita in una sala per vedere insieme il “film” di questi bellissimi 10 anni.

Marco Mura ha raccontato gli inizi di quest’avventura quando, dopo una lunga gavetta, ha deciso di dare vita alla sua creatura. Non c’era una strategia, non c’era un ufficio, non c’era attrezzatura, non c’era un camion. C’era solo il primo acconto di un cliente. Per usare una metafora legata all’edilizia tutto è iniziato posando la struttura della casa su tre solidi e resistentissimi pilastri, un ragazzo che allora aveva 34 anni, il capocantiere, un altro ragazzo che ne aveva 27 e che faceva l’autista e un terzo di 40 maestro delle rifiniture. Tore, Edoardo e Giancarlo: tre uomini che fin da quel lontano giorno del 2011 avevano sposato la causa di Quattroemme e che durante la convention, così come molti altri dipendenti e collaboratori, hanno potuto esprimere a parole ciò che hanno vissuto in questi anni. Il quarto pilastro, sempre presente fin dagli inizi è Monia, la sorella di Marco Mura. “Quando mi alzo la mattina sono felice di andare a lavorare” ha confessato più volte in privato uno di loro a Marco. Ci può essere una gratificazione migliore per un datore di lavoro? Marco Mura assicura di no.

Ma quali sono la causa, il sogno e l’ambizione di QuattroEmme? Qual è la molla che ha trasformato questo lavoro così duro, complesso e faticoso in uno spazio fisico e temporale in cui è possibile sentirsi realizzati e gratificati? Creare insieme al cliente la casa dei suoi sogni e cambiare la visione dell’azienda edile in Sardegna.

Coinvolgere le famiglie ha permesso ai partner di sapere cosa fanno i loro compagni durante una giornata di lavoro, di apprezzarne il valore e capirne l’importanza. Sembra banale e scontato ma non lo è: quante volte capita di rientrare a casa dopo lavoro e di essere troppo stanchi per condividere le gioie quotidiane che lo stesso lavoro - se svolto in modo etico e in un’ottica di gruppo - è in grado di generare? Raramente ed è per questo che l’azienda ha pensato di organizzare un momento dedicato.

Dopo la convention, in cui si sono alternati momenti di divertimento, energia e commozione, tutta la grande famiglia di QuattroEmme si è seduta a tavola per condividere ancora una volta la felicità di far parte di una squadra unita, coesa e in cui ognuno supporta il proprio collega.

Un evento, la convention di QuattroEmme, che rientra nell’ottica di una concezione moderna di azienda, edile e non. Non ci sono capi e sottoposti, titolari e dipendenti. Ci sono persone, tutte importanti e indispensabili, ognuna con delle competenze precise, che desiderano vincere insieme.

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