Domenica 26 maggio Paolo Zucca presenterà nella sua Oristano l’ultimo film “Vangelo secondo Maria”, uscito il 23 maggio. Una rivisitazione eversiva della storia di Maria, dall'opera omonima di Barbara Alberti, con un’ambientazione del tutto inconsueta, in cui Nazareth è sostituita da suggestive location archeologiche sarde – come la chiesa di San Giovanni di Sinis e l'area archeologica nuragica di Tamuli – che diventano espressione universale di civiltà agro-pastorali mediterranee.

“Sarà un’emozione essere con mia figlia e mia moglie nella sala del Cinema Ariston in cui da piccolo andavo a vedere tutti i film di Bud Spencer! Non ci saranno le sedie di legno, ma ci sarà l’atmosfera unica del cinema che si sta perdendo e voglio salvaguardare”, dichiara Zucca. Da qui la decisione di presentare, nelle due settimane seguenti, il film nelle sale dei piccoli centri. La Sardegna è sempre presente nel lavoro del regista, caratterizzato da una narrazione visiva potente, sia nel cinema che negli altri suoi ambiti creativi, come pubblicità e televisione, portando sempre con sé una visione distintiva e una capacità unica di sorprendere e provocare il pubblico.


Tra i suoi primi progetti commerciali, ironici e raffinati, ricorda lo spot de “I centenari” (2014) per l’Assessorato del turismo e con particolare affetto "Full Metal Cash" (2014),realizzato per Centro Cash, costruito su una rivisitazione in chiave leggera e ironica delle scene cult del celebre film di Kubrick. Lo spot, realizzato esattamente 10 anni fa, per l’insegna del gruppo ABBI dedicata al mondo del Cash&Carry in Sardegna, viene ricordato così dal regista: “Ricordo lo spirito combattivo che avevamo agli inizi, e in particolare in quella produzione, Francesco Piras (direttore della fotografia), Riccardo De Luca (operatore) ed io - tutti destinati ad essere protagonisti di grandi progetti nel proprio settore. L’idea, nata per gioco di raccontare i protagonisti del settore come soldati che militano per la qualità e per il territorio, si lega all’immagine di un’Azienda come questa in cui riconosco il mio desiderio di vivere e raccontare la Sardegna, cosa che potrei fare per sempre.”
La sua carriera è un esempio di come un artista possa rimanere fedele alle proprie radici culturali pur esplorando diversi territori narrativi e stilistici, ma rendendo eternamente attuale tutto quello che passa per la sua regia.
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