Le anticipazioni di “Spare”, l’attesa autobiografia del principe Harry, lasciano il Regno Unito senza parole.

Il libro uscirà il 10 gennaio, ma alcuni passaggi sono stati pubblicati sull’edizione americana del Guardian online.

Nella sua opera il duca di Sussex – abbandonata la famiglia reale e trasferitosi negli Usa da quasi tre anni con la moglie Meghan – punta il dito contro l’erede al trono e fratello maggiore William. Tra le accuse anche quella di aggressioni fisiche, che sarebbero avvenute nel 2019. Silenzio assoluto da parte della corte, anche davanti alle reiterate richieste della stampa di eventuali conferme o smentite, così come è successo in occasione delle rivelazioni contenute nella docuserie “Harry e Meghan”, presente sulla piattaforma di streaming Netflix.

Stando a quanto riferisce il quotidiano, nel libro il principe cadetto racconta un litigio con William nel dettaglio. Durante il diverbio e la successiva aggressione Meghan sarebbe stata definita dall’erede al trono come una donna difficile, maleducata, offensiva. Parole cui Harry sostiene di aver reagito solo verbalmente, rinfacciando al fratello di «ripetere a pappagallo la narrativa della stampa populista britannica» contro sua moglie, straniera e di madre afroamericana.  Al culmine dello scambio di insulti William avrebbe preso Harry per la collottola, strappandogli un ciondolo e scaraventandolo per terra, dove si sarebbe ferito con i cocci di una ciotola per cani andata in frantumi con l’urto della caduta.

Per questo episodio il principe del Galles si sarebbe scusato.

Il Guardian riferisce anche altri particolari scabrosi tratti dal libro. Per esempio la rivelazione inedita di Harry secondo cui William e Kate, allora fidanzati, l'avrebbero incoraggiato nel 2005 a indossare - ventenne - la famigerata uniforme nazista sfoggiata a un party privato in costume sotto l'obiettivo di un fotografo del Sun. O ancora quella su Carlo che, alla nascita del figlio minore, si sarebbe rivolto in tono sprezzante a Diana, con cui il matrimonio era già in crisi, dicendole: «Ora che mi hai dato un erede e una riserva il mio compito è finito».

L’opera autobiografica, con il padre, sembra essere – nonostante tutto – più clemente che con il fratello. Trova spazio tra le righe anche il racconto di come Carlo abbia provato a far riappacificare i due figli: «Ragazzi - li avrebbe quasi implorati - vi prego di non rendere infelici i miei ultimi anni di vita»

(Unioneonline/v.f.)

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