#AccaddeOggi: 6 giugno 1968, l'assassinio di Bob Kennedy

06 giugno 2023 alle 07:01

Nella notte tra il 5 e il 6 giugno 1968, fresco di vittoria alle primarie democratiche della California e del South Dakota e con la strada praticamente spianata verso la Casa Bianca, Robert Francis Kennedy, fratello minore del presidente Jfk ucciso nel 1963, viene assassinato all'età di 42 anni.

Dopo il saluto ai suoi sostenitori nella sala da ballo dell'Ambassador Hotel di Los Angeles, poco dopo la mezzanotte viene fatto allontanare passando per le cucine: è in quel momento che viene raggiunto da diversi colpi di pistola, sotto gli occhi dei reporter e dei teleoperatori.

Uno dei proiettili gli perfora la tempia destra. Rfk, così come veniva chiamato, muore ore dopo in ospedale.

Ad aprire il fuoco Sirhan Bishara Sirhan, un giovane palestinese contrario al sostegno americano ad Israele durante la Guerra dei Sei Giorni. Condannato inizialmente alla pena di morte, quando questa fu abolita dallo stato della California la sua pena fu mutata in ergastolo.

Quello di Bobby Kennedy, dopo John Fitzgerald Kennedy e Martin Luther King jr, fu il terzo assassinio di alto profilo negli Stati Uniti in un arco di tempo durato circa un decennio caratterizzato da grandi trasformazioni sociali ma anche da molta violenza politica. Le rivolte razziali, a lungo represse, erano all'ordine del giorno e Rfk sembrò a tantissimi l'uomo giusto che avrebbe potuto far uscire dal buio la nazione. Era di visioni molto più di sinistra rispetto al fratello Jfk ed era al fianco dei poveri, sosteneva i diritti civili, l'attivismo della classe operaia ed era contro la guerra in Vietnam.

(Unioneonline/D)