È il 25 luglio 2000 quando, alle 16:44 (ora locale in Francia), il Concorde del volo Air France 4590, diretto da Parigi a New York, precipita poco dopo il decollo su un hotel a Gonesse.

Una tragedia in cui perdono la vita 113 persone: tutti i passeggeri (per la maggiorparte tedeschi), i membri dell'equipaggio, più 4 persone a terra.

Alla base dell'incidente un frammento in titanio lungo 50 centimetri: un detrito sulla pista che colpisce un pneumatico dell'aereo, scatenando una reazione a catena. Tra incendi e avarie al motore, il carrello dell'aeromobile non rientra, provocando lo schianto.

Dopo aver appurato la dinamica, il Concorde, pur ritenuto uno dei vettori più sicuri, viene potenziato ulteriormente con rivestimenti e gomme più robuste. Tutto inutile: dopo gli attentati dell'11 settembre, un calo del mercato lo lascia definitivamente a terra.

(Redazione Online/D)

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