Insultato con frasi razziste, poi gli sputi anche sulla sua bici. Ha 11 anni e il «solo difetto di essere italo-africano», dice sua madre che ha reso pubblico quanto accaduto al figlio venerdì sera a Gioia del Colle, in provincia di Bari.

La donna ha raccontato quanto accaduto sui social dopo aver condiviso la decisione con il bimbo «affinché episodi simili - spiega - non si ripetano mai più».

Il piccolo era uscito per la prima volta da solo con gli amici. Poi ha incontrato altri ragazzini, poco più grandi di lui. Ed è iniziato tutto. «Pare che siano partiti in tre - racconta all'ANSA sua madre, che lavora nel sociale - poi gli altri si sono defilati ed è rimasto solo un ragazzino. Il segno di questa cosa rimarrà, ma un paese intero si è sollevato e lui si è sentito protetto. Anche il sindaco lo ha chiamato. C'è stata una comunità che ha gridato allo scandalo».

«Non è la prima volta che viene bullizzato per il colore della sua pelle - aggiunge la donna - ma questa volta si è oltrepassato il limite». «Ora sta meglio - evidenzia la mamma - ma è stato un trauma, un'aggressione a tutti gli effetti e col passare dei giorni emergono nuovi particolari».

Quella sera, ricorda, «è tornato a casa con sputi sul corpo e con la bici completamente sporca di sputi. Gli è stato detto puzzi e altre cose del genere. E' riuscito a dirmi qualcosina tra i singhiozzi. Ha dato di stomaco per l'agitazione». La donna nel post si è rivolta alla comunità di Gioia del Colle spiegando l'importanza di "condividere quanto successo" affinché, se queste dinamiche di odio razziale stanno nascendo - spiega - sia impegno di tutti spegnerle sul nascere». Anche il sindaco, Giovanni Mastrangelo, ha subito reagito telefonando al bimbo: «E' dolcissimo, molto bravo. Chiaramente - sottolinea il primo cittadino - si è spaventato, ci è rimasto male. Ma è stato contento delle tante manifestazioni di solidarietà che sono arrivate, anche dai suoi amici di classe». «E' un episodio molto brutto - prosegue il sindaco - per il quale ci attiveremo anche come servizi sociali, per comprendere come sia potuto accadere che in una fascia d'età così giovane sia maturata questa idea di discriminazione. Analizzeremo sicuramente il contesto familiare».

«Un episodio così nella nostra comunità - assicura - non c'è mai stato. Abbiamo centri di accoglienza con profughi dall'Ucraina, dall'Africa. Non abbiamo mai avuto nessun problema e non voglio che la città ora venga alla ribalta in maniera negativa».

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