#AccaddeOggi: 24 novembre 2009, rapita a Milano Lea Garofalo

24 novembre 2021 alle 07:01

Il 24 novembre del 2009, a Milano, viene rapita la collaboratrice di giustizia Lea Garofalo. Era sotto protezione dal 2002 insieme alla figlia Denise perché aveva deciso di testimoniare in relazione alle faide di ‘ndrangheta tra la sua famiglia e quella dei Cosco a cui apparteneva l’ex compagno. Ma nel 2006 era stata esclusa dal programma in quanto ritenuta non attendibile. Anche il Tar le aveva dato torto, solo il Consiglio di Stato aveva deciso in suo favore e a fine 2007 era stata riammessa. Fino all’aprile del 2009: pochi mesi prima della sua scomparsa aveva rinunciato volontariamente alla tutela.

La sera del 24 novembre 2009 a Milano l’ex compagno Carlo Cosco – che in precedenza aveva tentato di rapirla – l’accompagna in un appartamento dove ad attenderli c’è Vito Cosco. La donna viene uccisa e il suo corpo portato a Monza dove viene dato alle fiamme per tre giorni per distruggerlo completamente.

Dopo la morte le è stata attribuita la medaglia d’oro al merito civile perché “con ammirevole determinazione, pur consapevole dei rischi cui si esponeva, si ribellava al contesto in cui era cresciuta, pervaso da criminalità e devianze educative e, dopo aver lasciato il compagno, esponente di una cosca calabrese, fuggiva dall’ambiente di origine per dare alla figlia opportunità diverse, decidendo, nel contempo, di collaborare con le Forze di polizia, rivelando notizie su omicidi ed estorsioni – recita la motivazione -. Dopo alcuni anni, veniva rintracciata e rapita dall’ex convivente, con l’aiuto di altri complici, e, dopo uno spietato interrogatorio e terribili torture, veniva barbaramente uccisa, con occultamento del cadavere, mai più ritrovato. Splendido esempio di straordinario coraggio e altissimo senso civico, spinti fino all’estremo sacrificio”.

(Unioneonline/s.s.)