"Vuoti a rendere", da oggi i contenitori si restituiscono: il progetto sperimentale
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Parte in via sperimentale oggi la pratica del "vuoto a rendere", ossia la restituzione dei contenitori vuoti ai produttori in cambio di una piccola cauzione versata al momento dell'acquisto.
Il provvedimento, per ora, riguarda bottiglie di birra e di acqua "servite al pubblico", in plastica, vetro o altro materiale, e di volume compreso tra 200 ml e 1,5 litri, che potranno essere riutilizzate fino a 10 volte.
Una proposta che coinvolge dunque solo gli esercizi commerciali, dai bar ai ristoranti agli alberghi, che possono aderire volontariamente e - in caso - saranno segnalati con una "etichetta green".
La sperimentazione durerà un anno.
IL CONAI - Molti la salutano con entusiasmo come un buon punto di partenza nel cammino del riciclo e dell'ecologia. Molto meno contento Giorgio Quagliuolo, presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai).
"Credo che questo provvedimento non avrà alcun tipo di efficacia - ha detto -. Prima di tutto perché è rivolta solo a esercizi commerciali, come bar, alberghi e ristoranti. Poi perché è su base volontaria. Inoltre bisogna valutare attentamente tutti gli impatti ambientali".
"Bisogna considerare i camion che vanno e vengono a portare le bottiglie vuote, le macchine industriali che servono per lavarle, la soda caustica che deve essere usata per evitare qualunque tipo di contaminazione e che, comunque, va trattata in maniera particolare. Perciò secondo me, dal punto di vista ambientale, ha un impatto minore il vetro a perdere che non il vetro a rendere".
(Redazione Online/D)