Con la forte crescita economica dei Paesi dell'Est si ridisegna la mappa delle regioni in via di sviluppo dell'Unione Europea, tra le quali entra a far parte anche la Sardegna.

Il che, tradotto, significa più soldi in arrivo da Bruxelles - circa il 30% in più rispetto alle cifre attuali - a partire dal prossimo ciclo di programmazione economica, che prenderà il via nel 2022.

"La Sardegna è scesa sotto il 75% del Pil pro capite rispetto alla media Ue già dal 2013 perché l'Unione, e in particolare i Paesi dell'Est, è cresciuta più di quanto cresca l'Italia", spiega l'assessore alla Programmazione Raffaele Paci.

Il semplice riconoscimento di uno status che, secondo Paci, sarebbe dovuto avvenire già molto tempo prima: "Stiamo passando tutto l'attuale ciclo 2014-2020 come regione in fase di transizione, mentre avevamo sin dall'inizio tutti i parametri per rientrare tra quelle in via di sviluppo", continua l'assessore. "Nel 2014, quando è iniziato il nuovo ciclo, eravamo in piena crisi internazionale e nazionale, crisi che ha colpito in modo molto grave l'Isola. Abbiamo fatto presente in tutti i modi questa situazione a Bruxelles per ottenere fondi compensativi, finalmente hanno preso atto di questa situazione".

(Unioneonline/L)
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