Un azionista di Facebook ha deciso di fare causa al social network e al suo amministratore delegato Mark Zuckerberg.

È una delle prime conseguenze del tonfo in Borsa dello scorso giovedì: sul mercato afterhours di Wall Street, le azioni di Facebook sono crollate di circa il 21%, spazzando via 130 miliardi di dollari di valore di mercato.

Secondo l'azionista James Kacouris, che ha presentato una causa al tribunale di New York, la responsabilità della società è quella di aver fornito "comunicazioni fuorvianti" sul calo degli utenti.

Nonostante Facebook abbia chiuso il secondo trimestre con ricavi in aumento su base annua del 42% a 13,2 miliardi di dollari, si sono rivelati inferiori a quanto era stato previsto gli utenti mensili attivi al 30 giugno: avrebbero dovuto essere 2,25 miliardi, ma a conti fatti sono stati "solo" 2,23 miliardi, dato che a sua volta segna comunque una crescita annua dell'11%.

L'accusa ora potrebbe trasformarsi in una class action per "danni non specificati".

(Unioneonline/D)

IL CROLLO DI FACEBOOK:

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