Il rischio fallimento della società Astaldi, capofila del progetto di risanamento ambientale nell'area industriale di Porto Torres, non preoccupa Syndial (Eni) incaricata della gestione delle bonifiche.

"La situazione è nota e costantemente monitorata sia dal team di progetto, sia dall'unità approvvigionamenti della società - assicura Syndial - non esiste alcun segnale di possibili ripercussioni sull'esecuzione del progetto Nuraghe e i lavori procedono secondo il programma stabilito previsto dal decreto del ministero dell'Ambiente Fase 1 e dal decreto Acque".

Vista la situazione patrimoniale di Astaldi, la partecipata di Eni ha deciso di subentrare direttamente nella gestione degli impianti per il trattamento delle acque locali (Tal) previsti dal progetto, presentando alla Provincia di Sassari la richiesta di voltura dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) dell'impianto.

Il cantiere era stato avviato con le maestranze disponibili mentre i materiali e le strutture sono in corso di approvvigionamento.

A oggi operano 110 lavoratori di indotto e 66 diretti, numeri che incrementeranno progressivamente.

Al 30 giugno la società Syndial ha già speso 328 milioni euro con un residuo ancora da spendere di 376 milioni di euro, per un totale di 700 milioni di euro di investimenti per il risanamento dell'area Sin. Per la fase 2 del progetto Nuraghe si attende invece il decreto ministeriale.
© Riproduzione riservata