Da nord a sud dell'Isola si moltiplicano i cantieri chiusi per mancanza di liquidità: pochi mesi fa fioccavano i nuovi progetti, trainati dal sogno del Superbonus 110%. Ma la burocrazia e i costi per materiali e attrezzature sono schizzati alle stelle, gli istituti di credito hanno congelato l'acquisto di crediti fiscali costringendo gli impresari a chiudere baracca.

Non hanno aiutato le ultime dichiarazioni del premier Mario Draghi, che ha ufficialmente disapprovato la misura voluta dal suo predecessore Giuseppe Conte: “Il nostro governo – le parole del presidente del Consiglio a Bruxelles – è nato come governo ecologico, fa del clima e della transizione digitale i suoi pilastri più importanti. Ma non siamo d’accordo su tutto, sul bonus del 110% ad esempio non lo siamo, perché il costo di efficientamento è più che triplicato e il prezzo degli investimenti per attuare le ristrutturazioni è triplicato: il superbonus toglie la trattativa sul prezzo”.

"Ci hanno imbrogliato e abbandonato – protesta Andrea Virdis, impresario edile e rappresentante regionale di Confapi-Aniem -. Ci hanno fatto sperare che le detrazioni al 110% avrebbero rivitalizzato il settore. Noi ci abbiamo creduto, abbiamo assunto e creato sviluppo, e ora ci ritroviamo con le gambe all'aria, soffocati dalla burocrazia, tagliati fuori dalle banche che non accettano più i crediti fiscali che abbiamo ottenuto dai clienti e travolti da un'inflazione fuori controllo”.

Per mancanza di fondi sono a rischio 2mila degli oltre 5mila cantieri attivi nell'Isola, e le aziende non riescono più a mantenere gli attuali organici con circa 8mila posti di lavoro a rischio

LA POLITICA SARDA – L'argomento rimette in fibrillazione la maggioranza e la politica anche in Sardegna. “Ritengo si debba continuare come stiamo facendo – dice Gavino Manca, deputato Pd – non si può lasciare la misura, assolutamente utile e che sta dando i suoi frutti, a metà del guado: stiamo dialogando per trovare soluzioni migliorative in modo da far sì che si ottengano risultati e tutte le attività in corso vengano ultimate”.

I deputati sardi Pietro Pittalis e Ugo Cappellacci premono su tempi, modi e metodi. “Forza Italia chiede un chiarimento politico”. Il Cinque Stelle sardo Emiliano Fenu, capogruppo in commissione Finanze al Senato, torna sulle parole di Draghi: “Ha parlato al plurale ma non si capisce a chi si riferiva considerato che tutto l'arco parlamentare è favorevole alla conservazione della misura e alla sua proroga”.

(Unioneonline)

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