Senza la firma dell'addendum ai protocolli d'intesa del 2009-2012, l'Eurallumina di Portoscuso avvierà a breve la procedura per il licenziamento collettivo per 400 operai diretti che arriverebbe a distanza di oltre 14 anni di vertenza e «di altrettanti anni di impegni istituzionali spesso disattesi e cambiati in corso d'opera da chi, di volta in volta, ha governato sia a Cagliari che a Roma».

Lo rendono noto i sindacati che ieri hanno incontrato azienda e Regione Sardegna in un tavolo interassessoriale.

«È chiaro che nel caso in cui tale scenario dovesse verificarsi, riterremo la Regione e il Governo corresponsabili per manifesta inerzia e inconcludenza - osservano i segretari territoriali e Rsa di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, Emanuele Madeddu ed Enrico Pulisci, Vincenzo Lai e Simone Zucca, Pierluigi Loi e Davide Boi - È quanto mai necessario un serio e fattivo impegno da parte di tutti, con le istituzioni in primis, affinché ciò possa essere scongiurato».

La Regione ha annunciato ieri che starebbe lavorando affinché a breve termine possa essere convocato dal Mimit l'incontro per la sottoscrizione dell’addendum, di impegnarsi nel garantire la protezione sociale dei lavoratori e dichiarato che il nuovo decreto energia sarebbe in via di definizione. Rispetto a questa situazione i sindacati ribadiscono lo stato di agitazione operativa che comporta il richiamo alla partecipazione alle iniziative con un minimo preavviso.

«Dichiariamo sin d'ora che se entro una settimana a partire da ieri non dovessero pervenire da parte delle Istituzioni riscontri con date certe ed a brevissimo termine rispetto alla convocazione per la sottoscrizione dell'addendum – fanno sapere - verranno inevitabilmente messe in campo contestualmente delle adeguate iniziative di mobilitazione».

(Unioneonline/D)

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