Cogliere le opportunità di un settore strategico come quello aerospaziale è stato il focus del talk “Space economy territoriale, start-up e innovazione aziendale, opportunità”, svoltosi in occasione del primo Festival dell’Aerospazio, che si conclude oggi al Museo Archeologico di Olbia.

In un territorio, il nord-est, che si posiziona in una traiettoria di innovazione, attrarre investimenti, sostenere start-up  e formare competenze è la mission degli enti pubblici; proporre progetti e innovazione proiettate al futuro è la sfida di aziende e investitori privati.

La nascita, nel polo universitario olbiese, del Dipartimento per l’innovazione e lo sviluppo, annunciata dal Rettore della Uniss, Gavino Mariotti, crea sul territorio opportunità concrete di crescita.

Il tema si è sviluppato a partire dai numeri, introdotti dal moderatore del panel, il docente universitario Antonio Usai: oltre 1.000 miliardi di dollari entro il 2030 il valore che genererà  il settore aerospazio nell’economia mondiale, quest’anno 2.000 i posti di lavoro disponibili in Italia.  

Lo Space Act di Obama, legge mirata a liberalizzare il mercato, è una svolta epocale che ha innescato il passaggio dello spazio da ambito di ricerca e militare a terra di conquista delle imprese private.

«Oggi gli investimenti privati hanno superato quelli pubblici  - ha spiegato Gianluca Dettori, chairman e partner di Primo Ventures, fondo da 86 milioni di euro che investe in tecnologie digitali  e new space economy  - da quando la logistica è stata facilitata  e i costi sono diventati più accessibili i modelli di business si sono moltiplicati:  telecomunicazioni, trasporti e infrastrutture  spaziali, gli investimenti  che si possono attuare riguardano  tutta la filiera. Dai  dati che arrivano dallo spazio è possibile creare servizi prima impensabili ed ora assistiamo anche al fenomeno inverso: startup che vogliono portare nello spazio fabbriche orbitanti, tecnologie nate sulla terra ma che  sfruttando l’assenza di  gravità possono generare nuove cose». 

L’ aerospazio che si concretizza nelle applicazioni, al tavolo dei relatori Abinsula, ex start-up sarda diventata uno dei principali player italiani dell’automazione e dei software; 160 dipendenti  e diverse sedi sparse nella Penisola.

«Prima si faceva tutto nelle grandi aziende, poi la filiera si è aperta e il  mondo della aerospazio e arrivato anche in Sardegna -  ha detto Antonio Solinas, responsabile ricerca e sviluppo -  investire nel territorio, noi lo facciamo: proprio in questi giorni abbiamo realizzato una nuova joint venture con Aerotech  e prevediamo l’assunzione di 50 persone in ambito agent computer e intelligenza artificiale».

Gli investimenti, sempre più necessari nel campo delle skills: le figure professionali  dovranno essere formate verso i settori trainanti, ha commentato la direttrice generale di Aspal, Maika Aversano. Già stanziate, ad esempio, le risorse per creare figure qualificate da impiegare nel progetto Einstein Telescope.

Tra le sfide tecnologiche quella di Geasar: la airport operation manager, Caterina Brigaglia, ha raccontato il percorso verso la mobilità sostenibile di persone e merci intrapreso dal Costa Smeralda.

Il futuro punta sull’aero advance. «Siamo molto attenti a questo nuovo mercato degli eVtol (velivoli elettrici a decollo verticale) e già dallo scorso anno, insieme a SEA, abbiamo commissionato uno studio sui verti porti: dove potrebbero essere collocati e la possibile domanda del territorio. È un mercato in forte espansione, il primo eVtol in Italia dovrebbe entrare in servizio nel 2026 in occasione delle Olimpiadi  di Cortina».

«Il compito di piccoli agenti locali è quello di preparare il terreno perché quell’imprenditoria giovanile possa crescere, attecchire e possa svilupparsi - dice il direttore generale del Cipnes, Aldo Carta - occorre creare un ecosistema adeguato per farla crescere e far crescere una cultura di innovazione d’impresa».

Un obiettivo condiviso con Invitalia, l'Agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell'Economia, presente con la responsabile comunicazione Federica Garbolina. «Continueremo a lavorare sull’utilizzo ottimale di strumenti come lo Smart&start e abbiamo un forte impegno rivolto all’inclusione delle donne in questo settore – ha detto – un ambito dove capacità e intelligenza la fanno da padrone».

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