Sono 5mila i lavoratori delle sale gioco, oltre ai mille delle mense, pulizie scolastiche e servizi esecutivi e di portierato nelle università, che sono rimasti senza cassa integrazione e senza alcun tipo di sussidio dopo mesi di lockdown.

Una situazione drammatica che li spinge il 16 giugno, dalle 9 alle 13, a incrociare le braccia in un presidio organizzato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil in piazza del Carmine a Cagliari, luogo scelto perché consente di rispettare il distanziamento necessario con una presenza massima di 150 persone.

Protesteranno contro l'operato della Regione ma anche per evidenziare che la proroga prevista dal decreto nazionale sugli ammortizzatori non è sufficiente. Chiedono dunque di prevedere dei bonus o ulteriori misure di sostegno che non escludano chi ha già usufruito della cassa integrazione ma che oggi non ha più nulla, né ammortizzatore né lavoro.

"Abbiamo chiesto un incontro con il presidente della Regione e l'assessore al Lavoro - hanno detto le segretarie regionali Nella Milazzo (Filcams), Monica Porcedda (Fisascat) e Silvia Dessì (Uiltucs) - ma non abbiamo avuto alcuna risposta".

"Alla Regione chiediamo di porre rimedio alla mancanza di misure per questi lavoratori nella legge post emergenza in discussione in Consiglio - hanno detto le segretarie - convocando subito i sindacati per trovare soluzioni adeguate e immediate, perché stiamo parlando di famiglie che non sanno come far fronte alle necessità quotidiane".

(Unioneonline/D)
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