Un assegno pensionistico medio di circa 1.240 euro, il più basso d’Italia. Questa la fotografia (amara per la Sardegna) che emerge dal XXIII Rapporto dell’Inps, presentato oggi a Cagliari, nella sua tappa sarda, nell’aula Lai della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche dell’ateneo cittadino.

Il mercato del lavoro, pur seguendo il trend nazionale con tassi di occupazione in crescita e di disoccupazione contenuti, comunque arranca principalmente per tre motivi: il record di invecchiamento della popolazione, il record di denatalità e le pensioni pià basse d’Italia.

Il punto dolente, dicevamo, è quello delle pensioni, con un assegno medio di 1.240 euro che è il più basso rispetto alla media italiana. Nel 2023 sono state liquidate 20.495 nuove pensioni, quelle in vigore sono circa 425mila. Per quanto riguarda il genere dei beneficiari, l'incidenza delle prestazioni previdenziali sul totale delle liquidate è maggiore per i maschi rispetto alle femmine, con un divario che raggiunge in Sardegna il 20%.

Queste statistiche sono state analizzate dagli esperti dell'Università di Cagliari. «Sappiamo che la Sardegna soffre di un problema di invecchiamento della popolazione maggiore e di bassa natalità - spiega il professor Giovanni Sulis - Le problematiche del mercato del lavoro sono quindi accentuate proprio per la nostra struttura demografica che è molto sbilanciata verso le classi di età più mature»

Il direttore dell’Inps Di Bernardo ha ribadito che l’istituto «sta lavorando per rispondere al meglio alle esigenze di lavoratori e pensionati. Rispetto a poco tempo fa in Sardegna ci siamo molto rafforzati. Oggi le nostre prestazioni sono migliorate in termine di tempi: per l'erogazione di una pensione la media è di un mese. Ci siamo messi su una strada di un efficientamento sempre più progressivo: siamo passati in due in due anni dalla posizione di fondo a metà classifica».

Presenti all’evento, tra gli altri, i presidenti nazionali e regionali dell'Istituto di previdenza, Gabriele Fava e Francesco Ciro Di Bernardo, il prorettore vicario dell'ateneo, Gianni Fenu, e il direttore centrale studi e ricerche Gianfranco Santoro. L’appuntamento è voluto dall'Inps per incontrare i territori, ascoltare le proposte e fare il punto sulle criticità, cercando soluzioni. 

(Unioneonline)

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