Sardegna, economia in crescita ma tra demografia in crisi e sfide energetiche
Giovedì la presentazione del 32° rapporto CRENoSPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La Sardegna corre, ma con il fiato corto. L’economia dell’Isola nel 2024 segna una crescita continua con Pil, occupazione e consumi in rialzo e la disoccupazione ai minimi da cinquant’anni. Eppure, dietro i numeri positivi si celano nodi strutturali ancora da sciogliere, come l’emergenza demografica, le incertezze energetiche e un sistema sanitario in affanno.
Sarà presentato giovedì 5 giugno alle 10, nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Cagliari, il 32° Rapporto sull’Economia della Sardegna, curato dal CRENoS – il Centro di Ricerche Economiche Nord-Sud delle Università di Cagliari e Sassari, diretto da Anna Maria Pinna.
La pubblicazione analizza le principali dinamiche economiche regionali con l’obiettivo di fornire indicazioni utili alla definizione di politiche di intervento sostenibili, tanto sul piano economico quanto su quello sociale e ambientale.
Secondo i dati anticipati dal rapporto, l’anno 2024 ha confermato il trend positivo iniziato nel 2018 e interrotto solo nel 2020 a causa della pandemia.
Il prodotto interno lordo e i consumi crescono, l’occupazione aumenta e la disoccupazione cala, segnando il livello più basso dal secondo dopoguerra. A trainare questo scenario sono settori chiave come turismo, edilizia e agricoltura.
Ma se da un lato lo scenario economico permette di parlare di “cauto ottimismo”, dall’altro emergono con forza criticità strutturali.
La più urgente riguarda la crisi demografica, che rischia di compromettere nel medio-lungo periodo la sostenibilità del sistema produttivo. A ciò si aggiungono le incertezze geopolitiche e macroeconomiche, che impongono una riflessione sul ruolo e sulla direzione da intraprendere da parte degli attori economici locali.
Due, in particolare, i nodi su cui il CRENoS invita a concentrare l’attenzione: sanità ed energia. Sul fronte sanitario, i ritardi strutturali e l’aumento delle disuguaglianze nell’accesso alle cure sono evidenziati come ostacoli critici. Sul piano energetico, la transizione verde richiede non solo tecnologie e investimenti, ma anche un bilanciamento tra sviluppo e tutela del territorio, oltre a una redistribuzione equa dei benefici alle comunità locali.
Una nota incoraggiante arriva però dal mondo delle imprese: cresce l’interesse e l’adozione dell’intelligenza artificiale, a testimonianza di un sistema imprenditoriale sardo che, nonostante le difficoltà, punta su innovazione e trasformazione digitale per affrontare le sfide future.
(Unioneonline/Fr.Me.)