"Siamo schiavizzati, perché stiamo lavorando per portare a casa una miseria con cui è difficile pure sfamare le nostre famiglie".

A parlare sono i 250 pescatori delle 5 cooperative dello stagno di Santa Gilla, a Cagliari, in rivolta contro la dirigenza del consorzio ittico, accusata di una gestione "disastrosa" a discapito dei lavoratori.

L'ingresso dello stabilimento bloccato e presidio per chiedere le dimissioni dei vertici. "Presidente e vicepresidente non li vogliamo più: sono persone sgradite", dice uno dei pescatori presenti alla manifestazione.

L'accusa è quella di poca trasparenza nella gestione finanziaria e commerciale, l'inconsistente lotta agli abusivi, la mancata erogazione degli indennizzi per i periodi di blocco e un inquadramento contrattuale ritenuto insoddisfacente dai pescatori.

(Unioneonline/DC)

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