Dalla Sardegna sono partite quasi 200 domande per Resto al Sud.

Lo ha affermato il governatore Francesco Pigliaru a Sassari, nella Sala Angioy del Palazzo della Provincia, il secondo incontro di approfondimento sul bando relativo per agevolare gli imprenditori under 35 che desiderano aprire un business ma non vogliono lasciare la propria terra.

Lo strumento prevede un finanziamento di 50mila euro per ogni richiedente fino a un massimo di 200mila per beni immobili, macchinari e attrezzature oppure programmi e servizi informatici.

All'appuntamento sono intervenuti Gianmarco Verachi, di Invitalia, responsabile nazionale del bando Resto al Sud, Giuseppe Cuccurese, presidente dell'ABI Sardegna e il direttore generale dell'Aspal, Massimo Temussi che ha chiuso i lavori.

"È già un buon risultato, ma vogliamo che questo numero cresca ancora, e di molto. Perciò stiamo sostenendo con impegno questi incontri, perché più forte e chiaro arriva il messaggio, più persone ne sono informate, tanto maggiori sono le possibilità di raggiungere il miglior risultato", ha detto ancora il presidente della Regione Sardegna.

"Alle istituzioni spetta il compito di creare un contesto favorevole, come stiamo facendo noi, ma poi sono le imprese a creare lavoro e sviluppo - ha proseguito Francesco Pigliaru - e ce ne servono molte di più rispetto a quelle che abbiamo. Ci serve che ogni giovane di talento sappia che oggi esiste un'opportunità straordinaria, unica, per trasformare la propria idea in impresa reale. E neanche una goccia di questo talento deve andare sprecata - ha sottolineato -, vogliamo che le potenzialità diventino successi concreti e che non debbano mai dissolversi nella rassegnazione o nell'emigrazione".

Alcuni giovani imprenditori hanno poi raccontato le loro esperienze positive, portate avanti grazie a programmi e incentivi regionali.

Di particolare interesse le testimonianze di due giovani imprenditori algheresi che hanno avviato un fast food di pasta fresca grazie al microcredito regionale cosi come quella di un'imprenditrice nel settore della moda e di altri giovani che hanno già inoltrato la domanda per gli incentivi della misura Resto al Sud.

(Unioneonline/F)
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