Quella del 2017 sarà tristemente ricordata in tutta Italia come la vendemmia più scarsa dal Dopoguerra.

A segnalarlo è la Coldiretti, basandosi su stime Istat e Assoenologi, imputando le cause del magro raccolto d'uva al caldo torrido e alla siccità record.

Un andamento, quello climatico, definito "bizzarro", in quanto l'afa estiva è arrivata dopo un inverno asciutto e mite.

Risultato: "Il precoce germogliamento della vite che favorito danni da gelate tardive, ma anche siccità persistente ed episodi localizzati di grandinate".

Nel dettaglio, il picco del calo della produzione è previsto in Lazio e Umbria (-40%), mentre la stima per la Sardegna è del -20%.

In controtendenza, invece, la Campania dove si prevede un aumento del 5%.

Meno 24% la media nazionale.

Nonostante i numeri pessimi, rimarca Coldiretti, il nostro Paese manterrà comunque il primato produttivo mondiale davanti alla Francia, dove le prime stime per il 2017 danno una produzione in forte calo sul 2016, per un totale stimato attualmente tra i 36-37 milioni di ettolitri, contro i 40,1 milioni italiani.

(Redazione Online/l.f.)
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