«Registriamo forti ritardi nella pubblicazione dei bandi, da parte dell'assessorato all'Agricoltura, sulle misure del nuovo Programma di sviluppo rurale 2023-2027. Una cosa mai vista. Allo stato attuale, infatti, migliaia di agricoltori e allevatori rischiano di non riuscire a presentare le domande, in scadenza il prossimo 15 giugno e già prorogate dal 15 maggio, poiché gli stessi Centri di assistenza agricola non sarebbero in grado di licenziare tutte le pratiche in poche settimane, caricandole nel Sistema informativo agricolo nazionale».

È la denuncia del direttore regionale di Confagricoltura Sardegna, Maurizio Onorato. «Una enorme mole di lavoro concentrata in poche decine di giorni – prosegue – dove oltre alle domande del Psr sono in scadenza, alla stessa data, anche quelle della Domanda unica della Politica agricola comunitaria (Pac). Ecco che, come Confagricoltura Sardegna, chiediamo alla Regione di rendere rapidamente fruibili gli accessi ai bandi già pubblicati, ma non ancora consultabili attraverso i link, e soprattutto di pubblicare tutti gli altri ancora non disponibili».

Onorato ricorda che «sarebbe inoltre auspicabile un rapido coinvolgimento, da parte della Regione, del ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf), affinché si possa da subito fissare una nuova scadenza, così da lavorare le domande ancora tutte da istruire su direttive, impegni e premialità che si scopriranno con l'arrivo dei nuovi bandi».

Tempi molto stretti che alimentano tanta incertezza tra gli imprenditori agricoli e gli operatori delle Associazioni di categoria, soprattutto se «misure come quelle su biologico o azioni agroambientali sono ancora alla firma dell'assessora all'Agricoltura, Valeria Satta».

In queste condizioni, la conclusione, «tutto l'iter che rimane ancora da espletare rischia di non arrivare a conclusione nei tempi stabiliti creando una condizione di enorme criticità mai registrata in passato».

(Unioneonline/v.l.)

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