Qual è l’impatto dell’inflazione sui redditi degli italiani? Secondo la ricerca Acli, condotta dall’Osservatorio nazionale dei redditi e delle famiglie in collaborazione con il Caf Acli e l’Iref (Istituto di ricerche educative e formative), le famiglie perdono circa 240 euro al mese.

Le Acli regionali avevano già lanciato l’allarme per la Sardegna dopo la pubblicazione dei dati Istat: nell’Isola, sottolineano, l’incidenza della povertà relativa individuale è pari al 20%, un dato superiore al 14,8% della media nazionale, e ben più elevato rispetto al 9,2% del Nord, dal 9,9% del Centro, e solo leggermente inferiore dal 25,3% del Sud.

«Non va meglio – aggiungono - per il dato della povertà relativa familiare, dove la Sardegna è sesta per percentuale di famiglie che vivono in povertà relativa, col 15,3%, rispetto al 10,9% della media nazionale».

Alla base del peggioramento c’è soprattutto l’andamento dell’inflazione generata in parte dall’aumento dell’energia e anche dal mancato controllo successivo dei costi dei generi alimentari «non tutti causati da un analogo aumento dei costi di trasporto ma da una speculazione diffusa che è andata a sommarsi alle conseguenze del cambiamento climatico su alcuni generi alimentari di base, come l’olio d’oliva».

Per dare qualche cifra, «in Sardegna, l’indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (base 2015=100) al 2023 è pari a 120,6, mentre a livello nazionale è pari a 119,6: ciò significa che una famiglia sarda deve spendere il 21% in più rispetto al 2015 per acquistare lo stesso paniere di beni, mentre nel resto d’Italia si spende il 20% in più. Tuttavia, è molto interessante quello che è accaduto nel periodo post-pandemico: infatti nel 2020 l’indice dei prezzi al consumo in Sardegna era inferiore al livello nazionale, 102,1 contro 102,7, mentre oggi è il contrario. Se andiamo a vedere di quanto è cresciuto il livello dei prezzi associato a quel paniere, vediamo che i sardi affrontano un +18,5 di aumento dei prezzi rispetto al 2020, mentre la media delle famiglie italiane affronta un aumento inferiore e pari al +16,9”.

«È il momento di intervenire per invertire questa spirale di povertà - commenta Mauro Carta, presidente regionale delle Acli - è assolutamente necessario porre una maggiore attenzione nei confronti di chi vive in povertà e più in generale di tutte le famiglie che devono fare fronte a questi aumenti. Come Acli noi continuiamo a esser presenti sui territori per lavorare con le comunità locali e contestualmente a fornire ai decisori politici le nostre analisi sui fenomeni economici e sociali».

(Unioneonline/s.s.)

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