In vista della visita di lunedì prossimo a Cagliari del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, atteso nel capoluogo per l’inaugurazione dell’anno scolastico, si mobilita la Rsu dei lavoratori della Portovesme srl degli stabilimenti del Sulcis e Medio Campidano (San Gavino).

L’attività si concretizza in una lettera indirizzata al capo dello Stato, in cui si segnalano le difficoltà riguardanti la situazione degli operai - definita «drammatica» - e con la richiesta di un intervento urgente. «L'azienda è produttore di zinco in Italia e, sino a qualche mese fa, del piombo e di alcuni derivati preziosi come oro e argento, presso lo stabilimento di San Gavino Monreale», la segnalazione apparsa nel contenuto della missiva. «Il giorno 5 settembre la multinazionale Glencore, nostra capogruppo, comunica la decisione di interrompere le produzioni di zinco nel sito di Portovesme, fatta accezione per un piccolo reparto che tratta fumi di acciaieria. L'interruzione delle produzioni con il conseguente abbandono del sito, denota drasticamente il disimpegno da parte della società, verso un territorio che ha ospitato la multinazionale per oltre 25 anni con tutto quello che implica una 'industria pesante' in termini di sacrificio ambientale».

Le difficoltà. Nella lettera inviata a Mattarella, la Rsu ricorda la lunga vertenza e l'inasprimento della protesta avvenuto un anno fa, quando quattro lavoratori salirono sulla ciminiera dello stabilimento e rimasero a 100 metri per quattro giorni. «Ci permettiamo di coinvolgerLa in questa vertenza per nome e per conto dei 1.200 lavoratori, delle 1.200 famiglie che vivono questo dramma, perché crediamo nelle istituzioni, per quello che rappresentano e possono fare, non solo in termini di solidarietà verbale, ma attraverso un concreto sostegno e un mirato intervento».

La missiva dei rappresentanti dei lavoratori si chiude con la richiesta di un incontro: «Se ci fosse la possibilità, avremmo il piacere e l'onore di incontrarLa per approfondirne le tematiche e le possibili risoluzioni, o se questo non fosse possibile, nutriamo la speranza che la voce di 1.200 famiglie non resti inascoltata», il messaggio in vista della visita di Mattarella a Cagliari. «Molti dei temi che quotidianamente ci troviamo a discutere nel nostro territorio, come la denatalità, lo spopolamento, l'abbandono scolastico, la microcriminalità, crediamo abbiano tutti una soluzione di continuità, una matrice comune nel lavoro. Per queste ragioni confidiamo nella concreta speranza di un Suo autorevole impegno».

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