È iniziato questa mattina all'alba il percorso di mobilitazione dei sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil che presso i cancelli delle portinerie mare e centrale dello stabilimento di Porto Torres ha distribuito i volantini per richiamare l'attenzione sui grandi problemi dell'industria "nella consapevolezza che la ripresa del territorio, oltre agli investimenti pubblici in scuola, sanità, infrastrutture, può avvenire solo attraverso il rilancio del settore industriale" sostengono i segretari generali Cgil, Cisl e Uil, Francesca Nurra, Pier Luigi Ledda e Giuseppe Maccioccu.

"Dopo il lockdown e la contrazione delle attività di manutenzione che l'Eni nonostante gli impegni presi non ha riavviato - dichiarano i sindacati - questo è il momento di pretendere che tutti i lavoratori riprendano a lavorare nello stabilimento. Basta con la cassa integrazione per Covid, la fabbrica è in marcia, ci sono attività da fare, la società Eni fa cassa invece di contribuire al rilancio del territorio e del paese". Al centro la questione della Chimica Verde ferma alla Fase 2, il protocollo d'intesa del 2011 mai attuato, la decarbonizzazione e lo sviluppo della Green Economy. Oggi l'incontro dei sindacati con Eni presso la sede di Confindustria per discutere la ripresa delle attività dopo il lungo lockdown.
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