Via libera definitivo dell'Aula della Camera al decreto legge che contiene misure urgenti per arrestare la diffusione della peste suina africana (PSA) in Italia.

Il testo è stato approvato con 316 voti a favore, due contrari e 43 astenuti. Fdi si è astenuta. 

Il decreto legge prevede l'adozione di piani regionali relativi a interventi urgenti per la gestione, il controllo e l'eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e nei cinghiali, ne definisce le procedure e le competenze per l'attuazione, comprese le attività relative agli animali abbattuti, e demanda ad un decreto ministeriale la definizione dei parametri tecnici di biosicurezza per gli allevamenti suinicoli.

IL COMMISSARIO – Viene istituito un Commissario straordinario con compiti di coordinamento e monitoraggio delle azioni e delle misure poste in essere per prevenire contenere ed eradicare la PSA, nominato dal presidente del Consiglio su proposta del Ministro della salute, di concerto con i Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e per gli affari regionali e le autonomie. Il Commissario straordinario dovrà coordinare i servizi veterinari delle aziende sanitarie locali competenti per territorio, le strutture sanitarie pubbliche e le strutture amministrative e tecniche regionali; verificare la regolarità dell'abbattimento e della distruzione degli animali infetti e dello smaltimento delle carcasse di suini nonché le procedure di disinfezione svolte sotto il controllo della ASL competente.

MISURE DI CONTENIMENTO – Nel corso dell'esame al Senato è stata aggiunta la realizzazione di recinzioni o altre strutture temporanee ed amovibili per il contenimento dei cinghiali selvatici nella zona infetta corrispondente alla zona soggetta a restrizioni.

SEGNALAZIONI E SANZIONI – È infine introdotto un obbligo di segnalazione per il rinvenimento di cinghiali feriti o morti ed una sanzione amministrativa pecuniaria per l'inadempimento di tale obbligo.

STOP ALL’EMBARGO – "Nel corso del dibattito sul decreto Peste Suina, alla Camera dei deputati, ho voluto rilanciare l'appello, accolto dal Governo, sulla necessità di rimuovere l'embargo sulle carni e sui prodotti della filiera prodotti in Sardegna” le parole di Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia. “Da oltre 12 anni, ormai, ci viene imposto dalla Commissione Europea, ma da quasi 4 anni non c'è più riscontro della malattia in Sardegna". "Ringrazio il sottosegretario Costa che ha accolto il nuovo ordine del giorno che, oltre a ribadire la necessità ad adottare, presso le competenti sedi comunitarie e regionali, ogni opportuna iniziativa al fine di ottenere che la regione Sardegna venga riclassificata con il regolamento UE 2021/603, consentendo così agli allevamenti in regola e certificati di poter esportare in Italia, in Europa e nei Paesi extra unione europea, valuta anche ogni opportuna iniziativa per la sanificazione degli automezzi che trasportano animali che si imbarcano per la Sardegna e che potrebbero essere la causa di trasmissione della malattia”, l’aggiunta in una nota. “Questo permette, soprattutto, di ricorrere al regime derogatorio, consentendo anche agli stabilimenti che lavorano e manipolano carni provenienti dalle zone sottoposte a restrizione, di commercializzare i propri prodotti di origine suina in ambito nazionale e comunitario, laddove la materia prima sia stata sottoposta a un adeguato trattamento, finalizzato all'eliminazione dell'eventuale presenza del virus della peste suina". 

"Un passo importante che va nella giusta direzione per preservare dalle insidie della peste una parte significativa del nostro patrimonio suinicolo". Così il deputato del Partito Democratico Andrea Frailis nella dichiarazione di voto "a favore" per il gruppo Pd al decreto sulla peste suina. Frailis ha ricordato che "in Sardegna la peste suina africana è stata sconfitta quasi del tutto ma si è ripresentata in altre regioni italiane con analogo potere di contagio di suini e di cinghiali, con conseguente rischio di abbattimento e rischio di perdita di centinaia di capi e danno economico rilevante per centinaia di allevatori e aziende". Per Frailis "occorre ora che il divieto – più che legittimo - opposto dall'Unione Europea di commercializzare le carni suine provenienti dalle zone dove la peste suina africana si è manifestata, venga rimosso per la Sardegna, dove la peste è stata quasi sconfitta, perché questo sta causando un danno economico rilevante, non solo agli allevatori, ma anche a un tessuto economico molto più consistente, che dalla lavorazione delle carni suine trae sostentamento". 

(Unioneonline/v.l.)

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