Nei territori comunali non coinvolti dalla peste suina africana è prevista la proroga delle autorizzazioni rilasciate nella precedente annata per la caccia ai cinghiali per le compagnie che, nell'annata venatoria precedente, cacciavano nei territori infetti e che sono diventati attualmente non più soggetti a restrizione.

Nei territori infetti è prevista la proroga delle autorizzazioni in deroga rilasciate nell'annata precedente con possibilità di esercitare la caccia al cinghiale esclusivamente all'interno dei Comuni autorizzati nella precedente domanda di autorizzazione ed esclusivamente ricadenti all'interno della suddetta nuova Zona Infetta. 

È possibile, inoltre, richiedere l'autorizzazione alla caccia nelle aree limitrofe situate all'interno della zona non infetta.

Questo quanto prevede l'ultima determinazione emanata dall'Unità di Progetto (UdP) regionale nell'ambito del Programma straordinario di eradicazione della peste suina africana nelle popolazioni di cinghiali selvatici e allevati.

In una nota dell'Ats si evidenzia che "grazie anche alla collaborazione dei cacciatori nell'attività di campionamento dei cinghiali abbattuti, la cosiddetta ‘sorveglianza attiva’, quest'anno la zona infetta per il selvatico è stata ridimensionata con una notevole semplificazione delle procedure di campionamento sanitario e di autorizzazione alla caccia al cinghiale".

Il Coordinatore unico dei Servizi veterinari dell'Ats nell'UdP provvederà a emanare, entro il 29 ottobre, un'autorizzazione unica per ogni ambito territoriale di competenza dei Servizi veterinari. 

(Unioneonline/F)

© Riproduzione riservata