"Basta strumentalizzazioni, per la prima volta si introduce nel disciplinare un vincolo sulle razze autoctone che protegge gli allevatori e valorizza la Dop".

Lo ha fatto sapere con un comunicato il Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop, che ha preso posizione nel dibattito di questi giorni sulla questione della razza delle pecore da introdurre nel disciplinare di produzione.

Secondo l'organizzazione, sono due gli elementi fondamentali per comprendere la questione.

In primo luogo il fatto che "nell'attuale disciplinare - si legge nella nota - non siano previste limitazioni di razza, dunque per la prima volta si propone di intervenire per regolamentare questa situazione stabilendo che almeno il 90% del latte utilizzato per la produzione di pecorino romano debba provenire da pecore di razza autoctona (sarda, vissana, sopravissana, comisana ecc.)".

Secondariamente, spiegano dal Consorzio, sarebbe stato lo stesso ministero dell'Agricoltura a chiedere di prevedere un margine di contaminazione, "cosa che non va contro gli interessi degli allevatori, anzi al contrario, serve a tutelarli mettendoli al riparo da possibili sanzioni e gravi danni economici". 

"Il latte è sempre stato e sempre sarà quello prodotto nella zona di origine, non accettiamo falsità e insinuazioni e siamo pronti a querelare chiunque affermi che si vuole utilizzare latte proveniente da zone esterne", ha attaccato il presidente del Consorzio, Gianni Maoddi, "la questione interessa solo la genetica del bestiame allevato e munto esclusivamente nell'area di produzione (Sardegna, Lazio e provincia di Grosseto), non la provenienza del latte. Evidentemente, qualcuno ha interesse a creare confusione, in malafede, per provare a danneggiare il comparto che dice di voler difendere".

La nota spiega inoltre che l’ipotesi di inserire una percentuale di tolleranza è connessa all’obiettivo evitare contaminazioni genetiche accidentali, dal momento non esistono un registro di razze e un sistema di esperti di razza che certifichino gli allevamenti.

La proposta di modifica del disciplinare è emersa nel consiglio d'amministrazione del Consorzio nella seduta dello scorso 9 dicembre. Ogni decisione è stata rinviata alla prossima riunione, in programma il 12 gennaio.

(Unioneonline/F)

© Riproduzione riservata