Ottana, vertenza a un bivio: il dramma denunciato da lavoratori e sindacati
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La Cisl e i lavoratori denunciano, ma a Cagliari e Roma non rispondono.
È calato un assordante silenzio sulla drammatica vertenza industriale di Ottana, denunciata dai lavoratori e dai sindacati.
Se però entro la prima decade di ottobre non dovessero arrivare risposte da Roma per il futuro della centrale elettrica, (ferma ormai da nove mesi), la situazione rischia il tracollo e compromettere quanto finora è stato fatto per realizzare la filiera chimica tra Ottana e Sarroch e altri progetti di rilancio del sito.
C'è una drammatica attesa.
Anche se a Roma si stanno decidendo cose importanti, il quadro appare sfaldato, con i sindacati divisi e con i lavoratori che affidano le loro speranze proprio al rilancio della centrale elettrica.
“Senza la centrale cade tutto - dice il presidente di Confindustria Roberto Bornioli - la fase è alquanto delicata, anche se a Roma la situazione potrebbe sbloccarsi a breve termine, con l'assegnazione dell'essenzialità deliberata dall'Autority per l'energia per la centrale Biopower”.
Intanto però i lavoratori sollecitano la Regione e chiedono una risposta dal patron Paolo Clivati.
La Cisl nuorese con un documento firmato dal leader Michele Fele e Katy Contini, esprime forte preoccupazione sull'assordante silenzio che avvolge l'intera vertenza. “Ci preoccupa il silenzio sulla progettualità del rilancio produttivo delle società ancora presenti nel sito - è scritto tra l'altro nel documento- occorre soprattutto scongiurare il mancato ed effettivo rilancio produttivo industriale, che se cosi non fosse, va messo in condizioni tecniche, logistiche e professionali appetibili per nuovi percorsi imprenditoriali, votati anche ad altri settori produttivi”. La stessa Cisl fa sua la proposta del sindaco di Ottana Franco Saba, di avviare cioè una grande operazione di bonifica, per rendere il sito industriale appetibile per altre iniziative. Voltare pagina quindi?