Tutti pazzi per le ostriche made in Italy, che tra Natale e Capodanno hanno registrato un aumento delle richieste del 20%.

A oggi, nel nostro Paese - che dopo la Francia è tra i principali consumatori di queste prelibatezze - è operativa decina di impianti sulle coste di Sardegna, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Marche e Puglia.

La produzione nostrana non supera le 170 tonnellate l'anno, contro le 120mila tonnellate d'Oltralpe.

Secondo Fedagripesca-Confcooperative, il segreto delle ostriche italiane sta nella qualità dell'acqua di allevamento, essendo i nutrienti a renderle saporite.

Ed è proprio questo fattore che sta mettendo in crisi molti impianti francesi per un'epidemia di gastroenterite.

Dal 3 gennaio è in vigore il divieto di pesca, raccolta, spedizione e commercializzazione in alcune zone della Normandia; in Bretagna, invece, sono quattro i provvedimenti di maxi blocco entrati in vigore tra il 18 dicembre e il 2 gennaio che, secondo il Comitato regionale di molluschicoltura, hanno coinvolto 150 delle 330 aziende presenti.

Sotto accusa della contaminazione da norovirus dei molluschi, secondo il Comitato, è l'inquinamento causato dagli scarichi costieri, favorito da basse temperature e piogge intense che hanno alimentato gli impianti di depurazione.

(Unioneonline/F)
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