Un esercito di 126mila “fantasmi” che in Sardegna mette in difficoltà 16mila imprese regolari. 

Si tratta di meccanici, muratori, estetisti, impiantisti, giardinieri e altri operai e artigiani che nell’Isola esercitano la loro attività in maniera irregolare o abusiva, generando un sommerso di oltre 2 miliardi di euro e sottraendo occasioni di business e crescita a chi invece lavora secondo la legge. 

A fotografare la situazione è Confartigianato Sardegna, sottolineando con preoccupazione come nell’Isola un lavoratore ogni cinque sia in parte o del tutto irregolare.

L’associazione snocciola anche i numeri del fenomeno: “Questi 126mila fantasmi rappresentano il 6,6% del valore aggiunto regionale in cui non esistono regole e che produce danni ingenti alle imprese, alla sicurezza dei consumatori, alle casse dello Stato. Di queste 126mila entità, 32.500 è la stima dei soggetti irregolari, ovvero operatori abusivi che si spacciano per imprenditori, ma che di regolare non hanno nulla, e ben 94mila occupati che con il loro operato minacciano più di 16mila imprese, di cui oltre 13mila artigiane nei vari settori più coinvolti”, evidenzia Confartigianato.
“Sono come fantasmi ma riparano auto, ristrutturano case, curano acconciature, realizzano foto e video per i matrimoni, mettono in ordine i giardini e trasportano mobili. Tutto rigorosamente in nero, senza garanzie per i loro dipendenti e clienti”, prosegue l’associazione nel proprio dossier, intitolato “Sommerso e concorrenza sleale dell’abusivismo degli indipendenti irregolari” e basato sui dati Istat.

“L’abusivismo è un fenomeno che contrastiamo e combattiamo da sempre con forza e determinazione - afferma Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – e siamo molto preoccupati che l’Isola sia al sesto posto in Italia per l’irregolarità degli indipendenti, che il tasso di illegalità sia del 17,3% (quasi 1 su 5) e che questo sommerso metta in difficoltà oltre 13mila imprese artigiane che sono sotto stress a causa di 2 anni di pandemia, della guerra, dell’aumento delle materie prime e del boom dei costi energetici”.

“La nostra deve essere una tolleranza zero nei confronti di chi opera fuori dalle regole – aggiunge Daniele Serra, Segretario di Confartigianato Sardegna - più volte abbiamo richiamato l’attenzione sul tema, che colpisce non solo le imprese ma la comunità tutta”.

Per contrastare il fenomeno Confartigianato ha anche lanciato una campagna ad hoc, intitolata: “Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani”.
Tre gli obiettivi dell’iniziativa: mettere in guardia i consumatori dal rischio di cadere nelle mani di operatori improvvisati, valorizzare qualità, durata, rispetto delle norme, convenienza e sicurezza del lavoro dei veri artigiani, richiamare le Autorità ad un’azione di controllo e repressione e di contrasto all’evasione fiscale e contributiva”.

(Unioneonline/l.f.)

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