L'Italia è in ripresa, ma resta in coda al G7 quanto a ritmi di crescita.

La diagnosi proviene dall'Ocse, che nel suo "Interim economic outlook" (l'aggiornamento intermedio tra i due report semestrali) punta il dito contro il nostro Paese.

Le stime parlano infatti di un aumento del Pil all'1% sia per il 2017 che per il 2018 (la stessa percentuale indicata per l'anno passato). Anche se il dato 2017 è in rialzo rispetto alle previsioni rilasciate a novembre, si tratta comunque del livello più basso fra i maggiori Paesi membri dell'Organizzazione parigina.

A livello globale, l'Ocse prevede una crescita del 3% nel 2016, in accelerazione al 3,3% e al 3,6% nei due anni seguenti. Ma sottolinea i significativi rischi ancora in agguato: tra i quali "la sconnessione tra i mercati finanziari e l'economia reale", la svolta nel ciclo dei tassi d'interesse (si attende una stretta monetaria dalla Fed amerciana) e le incertezze sulle politiche economiche e commerciali.

Per l'Eurozona, il tasso sarà invece pari al +1,6% nel 2017 e nel 2018, dopo il +1,7% del 2016. "La crescita – spiega quindi l'Organizzazione – dovrebbe rimanere solida in Germania, ma continuerà a passo più lento in Francia", oltre che in Italia.

Se la progressione del Pil di Berlino viene vista al +1,8% nel 2016 e 2017, e al +1,7% nel 2018, nel caso della Francia si prospetta (dopo il +1,1% dell'anno scorso) un miglioramento a +1,4% nel 2017 (e anche nel 2018).
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