Grandi novità nei porti sardi: c’è un nuovo terminalista ad Arbatax e un’altra impresa portuale che sbarca a Oristano.

Incominciamo dall’Ogliastra dove arriva Air Ocean Cargo, specializzata nella gestione delle spedizioni via mare, società del gruppo Samag Holding Logistics. La notizia è stata ufficializzata dall’azienda che ha espresso l’intenzione di mettere a punto un sistema integrato di servizi (nel 2022 Samag ha registrato un fatturato di 305 milioni di euro di cui cinquanta in conto ad Air Ocean Cargo). La scelta di Arbatax è scaturita dai vantaggi offerti dalla posizione geografica ma anche da altri due fattori: la possibilità di usufruire di banchine spaziose nelle quali sviluppare i servizi a terra e la presenza di operai qualificati per i servizi portuali. Il nuovo terminalista effettua già le operazioni di imbarco e sbarco per le navi di linea della Grimaldi Euromed e il servizio di carico di moduli metallici per l’industria Oil&Gas. Ma l’operazione – a giudizio del gruppo – ha anche un’altra portata perché si inserisce nei piani della Regione per lo sviluppo del porto ogliastrino: «Ci aspettiamo che lo scalo di Arbatax possa avere un aumento dei volumi di merci grazie alla multimodalità» ha affermato Claudio Torchia, direttore generale di Samag e consigliere d’amministrazione di Air Ocean Cargo, «nel prossimo quadriennio lo scalo sarà l’hub del gruppo».

Sempre ad Arbatax è da segnalare l’istanza di Saipem, (società dell’Eni), per ampliare il suo cantiere Intermare. Nell’avviso pubblicato dall’Autorità di sistema portuale si riferisce dell’istanza di rinnovo sino al 2036 per 122.580 metri quadri di area scoperta e di un ampliamento della stessa per altri 3.826 metri quadri nel retro della Banchina Sud; di altri 8.197 metri sulla stessa Banchina Sud e infine di 16.481 metri di specchio acqueo nel porto per la cantieristica navale.

Veniamo a Oristano dove sbarca l’impresa pugliese Sir che offre servizi in tutta la penisola occupandosi di servizi industriali, trasporto merci e rifiuti. L’autorizzazione a operare dovrebbe essere formalizzata nelle prossime due settimane.

Il porto di Oristano viene ad aggiungersi agli scali dove opera la società pugliese tra cui c’è anche Portovesme. La Sir si occupa del trasporto di rinfuse come carbone, concime, minerali e rifiuti pericolosi. «Una volta ottenuta la licenza diverrà operativo il nostro piano di investimenti da un milione di euro», ha detto Antonio Roma, l’amministratore delegato della Sir. I numeri della società sono lusinghieri: un milione di tonnellate di merci movimentate annualmente, 20 addetti, 300 i mezzi impiegati. La Sir dispone di due impianti fissi per il recupero di rifiuti speciali che consentono di applicare i principi dell’economia circolare.

Alfredo Franchini

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