Occorrono più soldi e una strategia diversa per aiutare i lavoratori, le famiglie e le imprese dell'Isola. Lo sostiene la Cisl sarda in un lungo e articolato documento che vuole aiutare a rilanciare l'economia duramente provata dagli effetti del Covid-19.

Secondo l'organizzazione sindacale non bastano i quasi 400 milioni (398) messi a disposizione della Regione tra risorse regionali, della SFIRS e dell'Unione Europea. "Per la gran parte si tratta di misure a carattere assistenziale e di garanzia ai prestiti per le imprese, utili senz'altro, ma che per essere efficaci devono raggiungere i destinatari in tempi brevissimi ed essere integrati da interventi a carattere strutturale, di sostegno a una fase espansiva dell'economia isolana".

La Cisl Sarda chiede una nuova manovra finanziaria e di bilancio a scansione pluriennale, riorientata sul rilancio dell'economia e del lavoro. In particolare che anche la Regione immetta liquidità nel sistema delle imprese, e non solo attraverso le facilitazioni sulle garanzie di accesso al credito, ma indirettamente riducendo anche una parte dei tributi di competenza regionale, e abbattendo il costo degli interessi sul debito.

In secondo luogo, che venga accelerata la spesa regionale in particolare su tutti i capitoli riguardanti i fondi europei, e l'immediato disbrigo delle pratiche di pagamento sui crediti delle società, agendo sulla burocrazia e la semplificazione delle procedure.

Inoltre "occorre migliorare gli organici del sistema socio-sanitario con le assunzioni di operatori indispensabili alla prevenzione e cura", soprattutto nell'assistenza domiciliare, nei controlli della RSA e delle case di riposo, nella non autosufficienza e nell'assistenza a domicilio nell'accompagnamento e nella tutela minori. E legata alla richiesta c'è quella della rinegoziazione con il Governo nazionale dei costi della sanità, del trasporto pubblico locale e della continuità territoriale, tutti a carico della Regione dal 2006, diversamente da quanto avviene nella quasi totalità delle altre regioni.

Infine l'istituzione di un fondo annuale e pluriennale per la formazione professionale, la digitalizzazione del sistema e l'aggiornamento del personale, insieme al rafforzamento della dotazione informatica delle scuole. Per facilitare questa nuova strategia "è necessaria una regia unitaria tra Regione, Enti Locali e sindacati per rilanciare l'economia e il lavoro nell'Isola".
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